10 momenti queer nella storia dell’Eurovision – video

Il momento è arrivato. Come sarà quest’anno l’Eurovision Song Contest? Lo show musicale più seguito al mondo è ormai diventato un punto di riferimento per tutta la comunità LGBT. Qui la presenza di artisti e conduttori queer è più la norma che l’eccezione. Dal 1997 al 2011 la Rai non ha trasmesso l’Eurovision, per vari motivi, e l’Italia non ha partecipato al contest. Fortunatamente, la scelta di inviare Raphael Gualazzi come artista italiano ha permesso di tornare a vedere quel mondo bellissimo che è l’ESC. Ma non scordiamoci la storia di questo rilevantissimo show transnazionale. L’Eurovision nasce nel 1956 a Lugano ed è già un successo. La partecipazione di cantanti e altri appartenenti alla comunità LGBT si avvia con il 1961, quando Jean Claude Pascal cantò "Nous les amoureux" in rappresentanza della Francia, una storia di amore gay in crisi. Al tempo la cosa fu nascosta perché in molti paesi l’omosessualità era ancora un crimine. Nonostante una copiosa presenza a seguire, si dovrà aspettare il 1986 per avere la prima esibizione a tema LGBT ma è solo nel 1997 che si esibisce il primo artista apertamente gay. È Paul Oscar, in rappresentanza dell’Islanda. Un’altra svolta: nel 1998 a vincere il contest è un’artista trans, Dana International, con il brano “Diva”. Dal 1997 in poi è un continuo alternarsi di artisti, ospiti, personalità gay, lesbo, trans, bisessuali. Le esibizioni drag si rincorrono anno dopo anno, nel 2014 vince Conchita Wurst e anche l’edizione 2022 di Torino è un inno alla libertà. Ma guardiamo insieme quali sono stati dieci dei più importanti momenti queer, anche poco conosciuti, della storia dell’Eurovision. di Lorenzo Ottanelli Ecco 10 momenti queer nella storia dell'Eurovision Ketil Stokkan - 1986 https://www.youtube.com/watch?vvIThjEenX7w Lo abbiamo accennato, è il primo momento a tema LGBT. Ketil Stokkan, in rappresentanza della Norvegia canta “Romeo”. La canzone arriva solo 12esima nella classifica generale, ma il suo impatto è forte. Per la prima volta un cantante è accompagnato da un gruppo drag. In questo caso sono le Great Garlic Girls. Sestre - 2002 https://www.youtube.com/watch?vTuj3Dw7ZCQs È un altro momento un po’ sottovalutato. Certo, la presenza di Paul Oscar nel 1997 aveva già fatto scalpore, ma qui è una compagnia drag che si esibisce: si tratta del gruppo Sestre, in rappresentanza della Slovenia. A seguito della loro partecipazione, in Slovenia si accese un enorme dibattito sui diritti gay, con un gran numero di interventi antigay. Questo fatto mise a rischio l’ingresso del paese all’interno dell’Unione Europea, perché alcuni europarlamentari consideravano la Slovenia troppo indietro su certi temi. DQ - 2007 https://www.youtube.com/watch?vT_gQOqKJ9ck L’edizione del 2007 rimane nella storia come una delle più queer dell’Eurovision. Da una parte abbiamo le due presenze sul podio: al secondo posto l’Ucraina con Verka Serduchka, drag performer, che fa del suo brano un fenomeno virale; al primo posto la serba Marija Šerifović, che vince con “Molitva”. Tuttavia, c’è un’altra presenza rilevante, che purtroppo non ha raggiunto la finale. Parliamo di DQ con il brano “Drama queen”. Questa performance drag è una delle migliori presentate nella storia del contest. DQ rappresentava la Danimarca. Krista Siegfried - 2013 https://www.youtube.com/watch?vdlBXOveVh7c È il 2013 e Krista Siegfrids arriva in finale in rappresentanza della Finlandia. Non riesce ad ottenere un gran risultato, arrivando 24esima. Tuttavia, durante l’esibizione la cantante bacia una ragazza del corpo di ballo. È uno dei pochi momenti lesbo dell’ESC. L’obiettivo? Spingere il proprio paese a legalizzare il matrimonio egualitario. Conchita Wurst - 2014 https://www.youtube.com/watch?v8fvLtTRzdHw Non c’è un momento più rilevante del 2014. Abbiamo ricordato fin qui momenti un po’ più dimenticati, ma la vittoria di Conchita Wurst è uno spartiacque che non si può non menzionare. La sua forza e la sua presenza sono diventate un caso mediatico senza precedenti. È, forse, il momento più pride di sempre. Kiss Cam - 2015 https://www.youtube.com/watch?vyqblbjUPtOs Allontanandoci dalle esibizioni, nel 2015 l’organizzazione dell’Eurovision si dota di una Kiss Cam, un po’ come avviene negli incontri sportivi americani. Scandagliando il pubblico, la telecamera si posa su varie coppie e finalmente per il grande pubblico non si vedono solo uomini e donne baciarsi, ma anche coppie gay. Saara Aalto - 2018 https://www.youtube.com/watch?vhdjiuCUUpPc Dopo il successo in Gran Bretagna, nel 2018 Saara rappresenta il proprio paese, la Finlandia. Quell’anno il concorso si svolge a Lisbona. Il suo brano “Monsters” è un inno alla libertà e Saara Aalto spiega che questo è anche un inno a sé stessa, al suo orgoglio di essere bisessuale. Non sarà certo la prima né l’ultima, tanto che nel 2019 a vincere sarà Duncan Laurence, anche lui orgogliosamente bi. Dana International - 2019 https://www.youtube.com/watch?vzdDV_e-ACbI Dana International è un simbolo. È l’artista trans che nel 1998 ha vinto come rappresentante di Israele con il brano “Diva”. Ritorna all’ESC nel 2011 come concorrente, ma è nel 2019 che interviene, durante l’intervallo della prima semifinale, con una cover di Bruno Mars. Durante l’esibizione, un’altra Kiss Cam registra diversi baci, molti dei quali gay. A introdurla è Assi Azar, presentatore gay, che ricorda quanto rilevante sia stata la sua presenza al contest. Nikkie Tutorial - 2021 https://www.youtube.com/watch?vYoFc3xyEC2I Siamo nel 2020 e Nikkie de Jager, ormai famosa per i suoi make-up, viene chiamata come conduttrice online dell’ESC. Purtroppo, a causa del Covid, la kermesse non si svolgerà. Tuttavia, Nikkie viene confermata come conduttrice anche nel 2021 e la sua presenza è rilevante: si tratta della prima conduttrice trans dell’ESC. Torino - 2022 https://www.youtube.com/watch?vvCmX64N_sXM L’edizione 2022 è stata quella di Torino. Un grande show, molto queer. Non solo l’esibizione dei Maneskin, come ospiti, e Achille Lauro, in rappresentanza di San Marino, che bacia Boss Doms durante il live di “Stripper”, ma anche Sheldon Riley, in rappresentanza dell’Australia, vestito da sposa, e Michael Ben David, in rappresentanza di Israele. Entrambi sono dichiaratamente gay, come Mika, in veste di presentatore. Non è possibile concludere senza citare l’esibizione tenera di Mahmood e Blanco con “Brividi”. Infine, la presenza delle Systur, in rappresentanza dell’Islanda, che si battono per i diritti dei minori trans.

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