Jakub Jankto sulla prima pagina di Marca ad un mese dal coming out: “Ora sono libero”

"Ho provato ad avere rapporti con le donne, ma sentivo che qualcosa non andava. Non aveva senso continuare così per tutta la vita". "Ora spero che tutto continui come se niente fosse. Voglio andare avanti come calciatore, non come gay"

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Jakub Jankto sulla prima pagina di Marca ad un mese dal coming out: "Ora sono libero" - Jakub Jankto Marca - Gay.it

Marca è il quotidiano d’informazione sportiva con maggior tiratura in Spagna. La Gazzetta dello Sport iberica, con quasi 3 milioni di lettori al giorno, ovvero il quotidiano più letto nel Paese. Nella giornata di oggi Marca ha dedicato per la 2a volta in un mese la sua prima pagina a Jakub Jankto, 27enne calciatore ceco, centrocampista dello Sparta Praga, in prestito dal Getafe, e della nazionale ceca.

Il 13 febbraio scorso Jankto ha fatto pubblicamente coming out, diventando così il primo calciatore europeo in attività e di una certa importanza a dichiarare la propria omosessualità. Oggi, a quasi un mese da quell’indimenticabile 13 febbraio, Jakub si è concesso la sua prima lunga intervista, a Marca.

Sto molto bene. Sono state tre settimane difficili, soprattutto la prima, perché non sapevo cosa aspettarmi. Ma le reazioni sono state perfette in Repubblica Ceca, Spagna, Italia… Sicuramente questo ti aiuta molto a continuare, a vivere e ad essere concentrato sul calcio, che è la cosa che viene prima di tutto. Prima il calcio. Poi posso concentrarmi su altre cose“.

Jakub ha spiegato come “l’anno scorso” i primi a sapere della sua omosessualità siano stati “i miei genitori e la mia ex moglie. Qualche mese fa l’ho detto ai miei compagni di squadra e all’allenatore, abbiamo parlato di cosa fare e come continuare. Mi hanno detto che non c’erano problemi e questo mi ha aiutato molto, ma ho sentito che c’era qualcosa, qualcosa che non posso descrivere esattamente, quindi ho deciso di dirlo a tutti. Quando sei il primo giocatore è un po’ strano, ma va tutto bene”. “Mia moglie è rimasta scioccata. Quando lo dici dopo 26 anni non è scontato. Grazie a Dio ho passato quel periodo e mi hanno aiutato in ogni modo. L’unica cosa un po’ difficile è stata spiegarlo a nostro figlio, ma grazie a mia moglie abbiamo raggiunto un accordo e facciamo di tutto per lui“.

La paura di una reazione negativa dal mondo del calcio, inevitabilmente, c’è stata.

Quando sei il primo caso devi aspettarti che certe reazioni possano non essere positive, ma io volevo sentirmi libero. Voglio vivere come vivono tutte le persone. L’ho fatto perché voglio aiutare altre persone che hanno orientamenti diversi. Penso di poter essere un buon esempio. L’ho fatto nel momento in cui sentivo di doverlo fare. Non ho pensato per tutta la vita al “coming out”. Ho giocato serenamente per otto anni. Non so cosa sia successo, ma ci sono alcune cose che vuoi dire. Vuoi vivere come vuoi vivere. L’ho detto nel momento in cui sentivo di doverlo dire“.

Jankto ha poi ricordato quando ha capito di essere omosessuale, in tenera età.

Quando ero piccolo e avevo quattordici o quindici anni sentivo che c’era qualcosa di diverso. Ho provato ad avere rapporti con le donne, ma sentivo che qualcosa non andava. Non aveva senso continuare così per tutta la vita, perché vivi solo una volta e poi non c’è niente. Ho deciso che non aveva alcun senso perché tutto poteva essere risolto nel modo in cui l’abbiamo risolto, e ora sono libero“.

Jakub, chiaramente, si augura che altri colleghi possano seguire il proprio esempio, uscendo dal terrore del coming out. “Non devono avere paura. Molti giocatori e molte persone hanno paura di dire ad altre persone che hanno un orientamento diverso. Non mi aspetto che altri giocatori ora dicano di essere omosessuali. Vorrei solo che non fosse più una novità e che tra cinque o sei anni si dicesse “sono omosessuale” e si potesse continuare come se niente fosse“. Non a caso nel calcio femminile l’omosessualità è cosa da tempo sdoganata, e assolutamente accettata. “Quando incontro una ragazza, chiederle se le piacciono gli uomini o le donne per me è una domanda normalissima, ma con gli uomini è diverso. Hanno paura“. Per il futuro di Jankto, adesso, c’è l’assoluta normalità.

Spero che tutto continui come se niente fosse. Voglio andare avanti come calciatore, non come gay. Si spera che accada. Non so cosa accadrà in futuro, ma sicuramente possiamo aiutare e dare il buon esempio. Voglio dare il buon esempio. Voglio dire a tutti coloro che hanno un orientamento diverso che non è un problema e che possono vivere normalmente“.

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