In promozione editoriale grazie al suo primo romanzo, Tiziano Ferro si è concesso una lunga chiacchierata a Radio2 Happy Family, con Ema Stokholma e i Gemelli di Guidonia. Il cantautore di Latina ha confermato che non può spostarsi dalla California perché nel pieno del divorzio con Victor Allen. Ferro ha parlato di “carcere autoimposto”.
“Sto bene, sto affrontando un divorzio che per motivi legali mi costringe in California, non posso lasciarla, hanno paura che io diventi un criminale internazionale e quindi sto qui. La prendo a ridere”.
Ferro ha poi raccontato la sua giornata tipo a Los Angeles. Tutte feste e red carpet? Anche no.
“Ho due bimbi piccoli, sono loro a rapirmi, sto dalla mattina alla sera con loro, cucino, gioco, conosco tantissime canzoncine nuove. Sono entrato nel mondo delle canzoncine. Una di quelle che va di più è Il Pulcino Pio. Ma non riesco mai a ricordare la successione degli animali, è difficilissima. Amano anche Mimì e la nazionale di pallavolo, adesso è la loro hit del momento. Con due bimbi quando arrivi alle sette e mezza di sera ti sembra quasi mezzanotte, sei già morto”.
Tiziano ha confessato che sta vivendo “un periodo complesso”, per poi precisare: “Io non mi siedo nell’autocommiserazione perché la trovo una cosa noiosissima, andrà bene, sarà un periodo bello, ogni curva a gomito ti porta nel posto successivo della tua vita in cui starai meglio e starai bene. Adesso è così, è un periodo di curva a gomito con strapiombo, ma va bene, sto aspettando la prossima cosa bella”.
La felicità al principio, suo primo romanzo, è nato durante un periodo di insonnia, con il cantante che ha rimarcato le differenze tra lo scrivere un libro e lo scrivere un brano. “La condivisione della canzone è più immediata, la sentono in radio, poi vai a fare un concerto e scopri che diventa parte della storia di tutti quelli che sono lì. Con il libro invece sta succedendo una cosa molto divertente, ognuno crea un finale diverso”. “
Finale da non spoilerare, ma Tiziano è sicuro che non ci sarà un sequel. Ma un film lo realizzerebbe volentieri.
“Non voglio fare un sequel. Mi piace lasciare quel finale al sentire di ognuno. Mi piacerebbe fare un film, non nascondo che vorrei farlo. È una storia molto filmica”. “Ci tenevo a dare la possibilità al lettore di aprire un po’ la mente, di non vederci un’autobiografia, perché non lo è. Angelo, il protagonista, fugge dai suoi problemi, cosa che io assolutamente non ho fatto”.
A sorpresa, il neo romanziere non ha pubblicato alcun tipo di ringraziamento: “Ho smesso di farli perché non li legge nessuno. Ringrazio sempre i miei genitori e la mia famiglia, ho sempre bisogno di dirglielo, ora che capisco ancora meglio quello che hanno fatto per me. L’amore va detto, va dichiarato, non può vivere di silenzio o di scontatezza. Anche ai bambini l’amore va insegnato, se tu non dici a un bambino che gli vuoi bene, quel bambino non impara a dirlo“.
Ferro ha poi ricordato come da giovanissimo il suo nome, Tiziano, fosse a dir poco atipico nella Latina di fine anni ’80.
“Nessuno si chiamava così, era un elemento di unicità ma anche di estraniazione dalla realtà. Perché quando sei piccolo vuoi essere parte dei gruppi, questo Tiziano ti distaccava dalla realtà. Avrei dovuto capire da lì che sarebbe iniziata una vita di senso di alienzazione dalla realtà circostante. Quando mi chiedevano come mi chiamassi, dicevo Antonio o Angelo Ferro”.
Appena 17enne e ancora sconosciuto, Ferro provò ad entrare a Sanremo e fu ad un passo dall’Ariston, tra i giovani, per poi venire scartato. “Eravamo 12, due andavano a Sanremo. La linea di separazione tra Sanremo e me a 17 anni era un niente, chiaro che ci rimasi male, è normale“.
E qui Ferro ha inviato un messaggio al suo io 17enne: “Gli direi di non piangere e di non rimanerci male per quell’esclusione finale, perché era la cosa più giusta. Non saresti stato pronto, non saresti stato in grado di fare Sanremo a quell’età. Non avevi le canzoni giuste, non era il tuo momento. Credimi il tuo momento arriverà“.
Presto super ospite di Drag Race Italia 3, Tiziano nei giorni scorsi ha puntato il dito contro i giornalisti omobitransfobici che hanno approfittato della sua separazione per attaccare lui e le famiglie arcobaleno.
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