Tutti contro Alessandro Di Battista: NESSUNO tocchi il Pride, simbolo di orgoglio, libertà e resistenza

Pioggia di critiche alle gratuite sparate di Alessandro Di Battista nei confronti dei Pride. "La vera volgarità è il voler imporre agli altri la propria morale”.

Tutti contro Alessandro Di Battista: NESSUNO tocchi il Pride, simbolo di orgoglio, libertà e resistenza - Alessandro Di Battista - Gay.it
2 min. di lettura

Le gratuite parole di Alessandro Di Battista nei confronti del Pride hanno scatenato un fiume di critiche. Scontato, probabilmente persino voluto dall’ex deputato del Movimento 5 Stelle, evidentemente a caccia di polemiche per strappare una prima pagina di giornale, un servizio al telegiornale, un’intervista radiofonica o una comparsata televisiva.

“Ricordano coloro che pretendono di ottenere un miglioramento dei diritti civili per gli omosessuali esibendosi in volgari forme di trasgressione durante i Gay Pride”, ha scritto Di Battista sui social nell’attaccare chi vuole la regolamentazione della produzione e della vendita della cannabis osando però farsi i selfie con una canna in mano. A dir poco ardito il paragone con il Pride, che a suo dire sarebbe evidentemente limitato da ‘volgari forme di trasgressione’.

Da parte del Roma Pride è arrivata una pronta e ironica replica: “Sylvia Rivera, Harvey Milk, Marsha P. Jonhson, Stormè DeLarverie, scansatevi… che ne sapete voi di come si lotta per i diritti? Meno male che in Italia, nel 2020, abbiamo Alessandro Di Battista che ce lo spiega…. Sobrie ci vuole, senza “volgari trasgressioni” nei nostri Pride. E allora proviamo a rispondergli, con tutta l’educazione di cui siamo capaci, parafrasando la zia Karl: SOBRIA CI SARAI, NOI SIAMO FA-VO-LO-SE!”.

Molto più duro Sebastiano Secci, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli: “Dopo le invettive delle CEI e la chiamata alle piazze del Family Day arriva il segnale ad ultrasuoni destinato ad attirare l’attenzione dell’anima reazionaria del M5S. Il copione è lo stesso, sostituite 2020 con 2016, legge contro l’omolesbobitransfobia con legge sulle unioni civili e avrete (quasi) la sensazione di un film già visto. La cosa positiva è che si inizi a giocare a carte scoperte. Con il deposito del disegno di legge unificato suonerà il fischio di inizio e non si correranno i 100 metri ma una maratona che già si preannuncia difficile. Non è un problema. Noi abbiamo fiato e lo manterremo sul collo di tutta la classe politica. Noi sappiamo correre, anche al Pride, anche su quei tacchi, che oggi sembrano tanto disturbare qualcuno. Noi non arretreremo di un solo passo“.

Gianmarco Capogna, Portavoce di Possibile LGBTI+, ha voluto regalare a Di Battista un “piccolo spiegone: si chiama solo Pride perché è di tutt* ed è un momento di libertà e liberazione anche dal moralismo patriarcale ed eterosessuale. Ma ancor di più basta con la retorica dei diritti concessi, pretendiamo pieno rispetto ed uguaglianza”.

“Un ignorante omofobo si può ben riconoscere in questo squallido stereotipo. Complimenti!”, ha tuonato Aurelio Mancuso, mentre l’europarlamentare PD Pierfrancesco Majorino si è domandato: “Ma Di Battista si è fumato il libro su Bibbiano prima di scrivere il post di oggi?”.

“Di cosa siano la libertà e la lotta per i diritti Di Battista non sa NULLA. Della lotta al proibizionismo sulla cannabis quanto dei diritti LGBT+. Non sa che sono state combattute con piccoli grandi atti di disobbedienza civile che partono dal corpo delle persone LIBERE. La vera volgarità è il voler imporre agli altri la propria morale”, hanno replicato da +Europa. “Qualcuno spieghi a Di Battista che fomentare questo clima di odio, proprio durante il mese in cui si celebra l’orgoglio della comunità Lgbt+ e sul punto di discutere la legge contro l’omotransfobia, è ancora più disgustoso e riprovevole. Si vergogni e chieda scusa“, hanno continuato dal PD Milano.

Da parte del Movimento 5 Stelle, per ora, nessuna replica diretta all’uscita dell’ex deputato.

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singer74 2.7.20 - 13:48

Assolutamente d'accordo al 100% con tutto quello che ha detto Alessandro Di Battista e con i commenti di wolfie ...

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wolfie 27.6.20 - 18:09

bacibaci, non capite proprio nulla voi omosessuali politicizzati e militanti d'altri tempi. Gran parte delle persone basano l'opinione sui gay sull'immagine distorta che vien fuori dal gay pride, che non mette in mostra la realtà, ma una parodia squallida e spesso volgare, come dice giustamente Di Battista. Le persone che accettano i gay e li considerano persone come tutte le altre sono coloro che conoscono realmente omosessuali e che proprio per questa ragione non li identificano come strani fenomeni da paraccone che si agghindano come clown per partecipare a una sfilata che non c'entra una mazza con diritti e rivendicazioni.

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wolfie 27.6.20 - 18:05

luigi19 guarda che la pratica dell'utero in affitto è quasi una prerogativa delle coppie eterosessuali sterili, i gay che ricorrono a quella cosa sono pochissimi...

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bacibaci 26.6.20 - 18:28

Non è per 4 tette al vento che chi è omofobo non vuole il matrimonio egualitario, se lo pensi sei un pò ingenuo e catturato dalle scuse autoassolutorie degli omofobi. Gli omofobi il matrimonio , le adozioni etc, non te le daranno mai, quale che sia il dress code dei pride. Il cambio di mentalità della vecchina di provincia, coem di chiunque altri, non lo fai col pride. Il pride è in primis una memoria storica ed una proclamazione del proprio essere un pezzo, insieme ai tanti altri, della comunità nazionale e locale. Il cambio di mentalità della vecchina lo fanno: 1) in primis i parenti, amici, vicini di casa, colleghi di lavoro etc gay che hanno fatto coming out, ecco perchè il coming out è la cosa migliore che i gay possano fare per loro stessi. Se la vecchina non fosse circondata da parenti,amici etc finti etero, avrebbe tutto il ventaglio possibile del mondo lgbt sotto i suoi occhi e non sarebbe certo il servizio in tv sul pride a farle cambiare idea sui parenti, amici etc, che hanno fatto coming out e sul loro diritto a sposarsi o adottare. 2) in secondo luogo la vecchia cambia mentalità se le associazioni lgbt della cittadina di provincia in cui vive la vecchina riescono a raggiungerla nella sua vita quotidiana. Qui c'è il grosso problema dell'associazionismo inteso come opera di esposizione dogmatica di cosa gli altri devono pensare di chi è gay, sotto pena di un giudizio di arretratezza, ignoranza etc. Le associaizoni lgbt dovrebbero pensare anche a mettersi al servizio delle comunità extra-lgbt in cui operano, un pò come avvenuto, guarda caso, nel film PRIDE, sui minatori inglesi. 3) in terzo luogo, in assenza di parenti, amici etc che abbiano il coraggio di fare il coming out e di gay che si smuovano il cuolo facendo attivismo e di farlo in modo lungimirante, la speranza che la vecchina cambi idea non è molto alta e il pride, quale che sia il modo in cui si vestono i partecipanti, non ti produce un cambio di mentalità.

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wolfie 26.6.20 - 17:44

bacibaci, Di Battista non ha attaccato nessuno, ha affermato una cosa banale e condivisa da chiunque abbia un minimo di cervello. L'immagine dell'omosessualità che vien fuori dal gay pride oltre a non corrispondere con la realtà che vivono le persone omosessuali, è profondamente controproducente, visto che certe esibizioni fuori luogo di clown vengono puntualmente strumentalizzate per attaccare i gay e negare loro la possibilità di accedere a determinati diritti. Esempio: l'opinione pubblica si può fare un'opinione positiva e reale dei gay se le immagini del pride riportate dai media mostrano trans in topless che mostrano le tette finte e altri esibizionisti che sculettano indossando perizomi? Poi vi scandalizzate perchè l'anziana pensionata di provincia considera i gay dei pervertiti e si oppone alle adozioni?

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bacibaci 25.6.20 - 23:37

Wolfie, abbassa la cresta! Che se un gay è sano di mente non possa che condividere quello che ha detto Di Battista è una falsità frutto della tua stupidità.

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wolfie 25.6.20 - 21:21

La cosa comica è che gli stessi geni che si scandalizzano per le parole di Di Battista poi inveiscono contro il presunto omofobo di turno che ha una visione stereotipata e inesistente dei gay....fate pace con il cervello! Quello che cita i tacchi è da TSO, nel mondo reale non ci sono gay che sentono la necessità di indossare i tacchi, quelli si vedono nelle commedie italiane d'altri tempi che vengono poi criticate e definite infamanti dagli stessi autoproclamati attivisti gay.

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wolfie 25.6.20 - 21:17

Tutti chi? Chi vi da il diritto di parlare a nome di tutti? Di Battista ha detto un'ovvietà che condividono tutti i gay sani di mente.

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Alberto Sallesi 25.6.20 - 18:09

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