La scuola e, in seconda istanza l’università deve, o meglio dovrebbe, preparare alla vita e al mondo del lavoro le giovani generazioni, formarle, istrurile, diffondere loro sapere. Questo ci hanno detto negli ani passati sui libri. E aggiungiamo che il sapere dovrebbe avere un’impostazione laica, in uno stato che dovrebbe esserlo altrettanto.
Invece, per l’inaugurazione del nuovo anno accademico il rettore dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma Renato Guarini ha deciso di invitare, tra gli altri, anche Papa Ratzingher.
La cosa ha provocato la reazione, naturalmente, dei gruppi e collettivi studenteschi, in primis delle realtà LGBT che vivono dentro l’università che hanno indetto per il giorno dell’inaugurazione stessa, il 17 gennaio prossimo, la "Layca Frocessione". Sì, avete letto bene, forcessione. Il gioco di parole è evidente, e anche l’immancabile tono sarcastico.
Ad organzzare l’iniziativa è il Coordinamento Facciamo Breccia che della laicità ha fatto il suo principio fondante. "Riteiamo che tale scelta delle autorità accademiche – si legge nel documento del Coordinamento riferendosi all’invito rivolto a Benedetto XVI- legittimi
ulteriormente l’invasione clericale in tutti gli ambiti della vita pubblica italiana, in particolare in quello dell’istruzione e formazione così come nella sanità, già fortemente presi di mira dal monarca vaticano".
Già, perché non dimentichiamolo, le facoltà di medicina delle università e gli ospedali sono legati a doppio filo. E non c’è certo bisogno di ricordare qui le posizioni della Chiesa in temi come l’Aids e le MTS, la contraccezione, l’aborto e così via.
"Cosa dirà Ratzinger a chi frequenta l’Università? – si legge ancora nel comunicato di Facciamo Breccia – Di praticare l’obiezione di coscienza contro la scienza priva di imprimatur religioso? Non è già ciò che accade nelle università cattoliche, abbondantemente foraggiate col denaro pubblico?"
Insomma, gli studenti LGBT romani vedono nella visita di Sua Santità una minaccia all’indipendenza dell’istruzione che loro, poi, dovrebbero ricevere dall’istituzione accademica. Su queste basi nasce l’iniziativa. "Per un’istruzione pubblica, laica e partecipata, contro ogni ingerenza religiosa e ogni dogmatismo -, conclude il comunicato – Facciamo Breccia aderisce alle iniziative di contestazione dei collettivi universitari e partecipa alla mobilitazione con una Layca Frocessione".
In oltre, il 17 gennaio sarà l’occasione per lanciare la manifestazione No Vat che, come precisano a Facciamo Breccia, "quest’anno avrà un respiro internazionale perché se l’Italia è il laboratorio privilegiato dell’egemonia vaticana, gli effetti di questa egemonia si manifestano su scala mondiale".
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