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Amy Barrett alla Corte Suprema, immediato l’omaggio al mentore omofobo Antonin Scalia

Deceduto nel 2016, il giudice conservatore Scalia paragonò apertamente i diritti dei gay alla pedofilia e all’incesto.

Amy Coney Barrett
2 min. di lettura

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Come scritto giorni fa, Donald Trump ha nominato a tempo di record la 48enne ultracattolica Amy Barrett nuova giudice della Corte Suprema. A neanche due settimane dalla morte dell’iconica Ruth Bader Ginsburg, che aveva ufficialmente chiesto di aspettare le presidenziali di novembre prima di essere sostituita, il tycoon ha vergognosamente forzato la mano, spostando l’ago della bilancia della Corte sempre più a destra. Se la Barrett venisse confermata dal Senato, che è a maggioranza repubblicana, sei giudici su 9 sarebbero a trazione conservatrice.

Nel giorno della nomina alla Casa Bianca, la telegenica Amy, mamma di 7 figli, antiabortista e da sempre contraria ai matrimoni gay, ha subito reso omaggio al suo mentore, ovvero Antonin Scalia, giudice della Corte dal 1986 (per volere del Presidente Reagan) alla sua morte, avvenuta nel 2016. Da giovane avvocatessa, Barrett ha infatti lavorato a stretto contatto con Antonin, figlio di un siciliano emigrato negli Usa a 15 anni, sottolineando come “la sua filosofia giudiziaria è anche la mia”. “Un giudice deve applicare la legge come scritta”, ha precisato Amy. “I giudici non sono responsabili delle politiche e devono essere risoluti nel mettere da parte le opinioni politiche che potrebbero avere”. Ineccepibile, se non fosse che Scalia sia stato un omofobo di prim’ordine, anche in qualità di giudice della Corte Suprema.

Nel corso della sua lunga carriera Scalia dichiarò guerra all’uguaglianza LGBT + in quasi tutte le questioni, dalla decisione presa dalla Corte che respinse le leggi sulla sodomia a quella che sancì il matrimonio egualitario in tutti gli Stati Uniti. Non contento, paragonò apertamente i diritti dei gay alla pedofilia e all’incesto.

Amy Barrett, sorridente e orgogliosa, si è detta felice seguace di quest’uomo. Donald Trump, che guarda proprio alla maggioranza conservatrice della Corte per un’eventuale battaglia post elettorale nel caso in cui dovesse perdere contro Joe Biden, l’ha descritta come “una delle menti legali più brillanti della nostra nazione”.

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