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Anche i gay di centrodestra chiedono a Mario Draghi l’approvazione rapida del DDL Zan

L’appello di GayLib al probabile futuro premier.

Anche i gay di centrodestra chiedono a Mario Draghi l'approvazione rapida del DDL Zan - GayLib - Gay.it
2 min. di lettura

Se il Partito Democratico ha chiesto al potenziale nuovo premier Mario Draghi “la rapida approvazione della legge contro omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo“, anche dal centrodestra sono arrivati segnali in tal senso, per quanto dall’esterno del Parlamento.

Il Consiglio direttivo dell’associazione liberale GayLib, ovvero i gay di centrodestra d’Italia, ha diramato una comunicazione ufficiale in tal senso, citando “l’encomiabile e sincero impegno della senatrice Alessandra Maiorino, disponibile alla collaborazione e aperta al confronto con tutte le rappresentanze associative, così come con l’area liberal del centrodestra e in particolare l’onorevole Mara Carfagna e la presidente dei senatori di Forza Italia, Annamaria Bernini, grazie alla quale l’associazione è riuscita a entrare in contatto con altri deputati e senatori d’area liberale di centrodestra disposti ad approvare la norma anti-omotransfobia”.

La tutela delle cittadine e dei cittadini lgbt, deve rimanere una priorità per il Parlamento e per un governo che metterà la vocazione europeista alla base della propria azione”, ha dichiarato Riccardo Spotorno, rappresentante dell’associazione lgbt.

Il nostro impegno al di fuori del Parlamento sarà quello di svegliare i rappresentanti della nazione dal sonno in cui tengono confinati taluni provvedimenti non certo secondari come il ddl Zan contro l’omobitransfobia. L’esempio rimane la battaglia esterna al Parlamento, della Lid (Lega Italiana per il Divorzio) con Marco Pannella che nel 1970 riuscì a smuovere l’immobilismo congiunto sul tema di democristiani e comunisti di allora.

Siamo certi che al presidente incaricato Mario Draghi, al quale indirizziamo tutta la nostra stima – prosegue il segretario politico di GayLib, Daniele Priorinon sfugga il monito chiaro della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Lyen la quale, non più tardi dello scorso autunno, auspicava chiaramente politiche di contrasto all’omotransfobia in seno ai Paesi dell’Unione. Ed è per questo motivo che riteniamo oltremodo importante la presenza di figure riconoscibili e autorevoli in materia di diritti civili lgbt all’interno del prossimo governo. Due donne come l’onorevole Mara Carfagna, già appassionata e meritevole ministra delle Pari Opportunità nell’ultimo governo Berlusconi e Elisa Serafini, presidente del Forum Economia e Innovazione, oltre che storica militante per i diritti lgbt in GayLib, potrebbero essere le personalità meno dogmatiche e per questo più adatte a discutere al meglio, in maniera libera e efficiente, di diritti civili e umani, elevando queste tematiche fondamentali al rango di priorità in una stagione di passaggio epocale come quella che stiamo vivendo”.

La palla ora passerà alla nuova potenziale maggioranza, che dovrebbe comprendere anche la Lega di Matteo Salvini, da sempre dichiaratamente contraria al DDL Zan.

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One thought on “Anche i gay di centrodestra chiedono a Mario Draghi l’approvazione rapida del DDL Zan

  1. Premesso che chiunque, di destra o di sinistra etc, chieda l’approvazione del ddl Zan, fa una buona cosa, non so se chiederlo a Draghi sia la cosa giusta da fare. Il governo Draghi è un governo “tecnico ” ed i governi tecnici di solito non durano tanto, essendo in balia delle valutazioni elettoralistiche dei partiti che li sostengono, quindi trasformare il ddl Zan, che ad oggi non è un ddl governativo ma di iniziativa parlamentare , in uno dei punti del programma del nascente governo Draghi, rischia di legarne i destini al destino, incerto, del governo Draghi. Non sono sicuro che sia conveniente fare questa operazione. Probabilmente il governo Draghi non cadrà prima della legge di bilancio di dicembre, quindi forse la cosa migliore è che chi dice di volere il ddl Zan, cioè la ex maggioranza, usi la propria consistenza numerica e le norme parlamentari per approvare il ddl Zan entro quest’anno, Draghi o non Draghi.

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