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La storia di Andrea Spezzacatena, il ragazzo dai pantaloni rosa, diventa un film

Lo annuncia Eagles Pictures. La sceneggiatura scritta insieme a sua madre Teresa Manes.

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Andrea Spezzacatena ragazzo dai capelli rosa
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La storia di Andrea Spezzacatena diventerà un film. Eagles Pictures produrrà un film sulla triste vicenda del ragazzo che si suicidò il 20 novembre 2012, dopo aver subito per lungo tempo vessazioni da parte dei suoi coetanei, a causa dei pantaloni rosa che soleva indossare.

Sono passati circa 2 anni e mezzo dal giorno in cui mio figlio si è impiccato, decidendo di porre fine ai suoi tormenti e lasciando me nel risucchio di una voragine“, iniziava così la lettera che Teresa Manes, madre di Andrea, scrisse due anni dopo la tragica scomparsa di suo figlio.

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Andrea Spezzacatena, il ragazzo dai pantaloni rosa, morto suicida nel 2012, a 15 anni, dopo il bullismo di stampo omofobico subito dai suoi coentanei.

Teresa Manes ha partecipato alla stesura della sceneggiatura del film, le cui riprese inizieranno a Marzo. Il cast, secondo quanto riferito da Roberto Proia, direttore esecutivo per la distribuzione di Eagles Pictures (come riportato da Hollywood Reporter), non è stato ancora deciso.

Andrea fu trovato da suo fratello Daniele, dieci anni, con il corpo ancora legato alla sciarpa con la quale il ragazzo scelse di togliersi la vita, appendendosi alle scale di casa, appena sei giorni dopo aver compiuto 15 anni.

Al liceo Cavour di Roma Andrea veniva appellato come “il ragazzo dai pantaloni rosa”. Sua madre Teresa li aveva erroneamente scoloriti con la candeggina. Andrea amava anche limarsi le unghie e indossare smalto. Smalto che fu additato anche da una professoressa come inopportuno.

Nel 2012 tutto questo era – come è ancora oggi quasi ovunque – un imperdonabile tradimento alle rigide regole del binarismo di genere e degli stereotipi di genere imposti dal patriarcato.

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I coetanei bulli definivano Andrea con numerosi appellativi, tormentando il ragazzo anche con una pagina Facebook creata ad hoc affinché i suoi aguzzini potessero riverberare la gogna vessatoria verso l’adolescente anche sui social.

Dopo il suicidio di Andrea, due anni di indagini indussero la magistratura a negare l’esistenza di bullismo e omofobia. A stabilirlo fu il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, secondo il quale all’origine del tragico gesto di Andrea non ci sarebbero stati gli insulti omofobi ricevuti a scuola, ma una delusione d’amore per una storia andata male con una sua compagna di scuola.

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La pagina con cui gli aguzzini di Andrea infierivano via social sul ragazzo. Fonte CHI L’HA VISTO?

 

La madre di Andrea Spezzacatena, Teresa Manes, qualche tempo fa ha aperto una pagina dedicata al bullismo tra adolescenti, con consigli su come riconoscere le avvisaglie di inquietudine nei ragazzi vittime di vessazioni. Nel 2021 Teresa si era anche fatta sentire pubblicamente, dopo le infelici battute dei due noti comici nazionali Pio e Amedeo, ai quali la madre di Andrea aveva ricordato quanto le battute omofobe facciano male, soprattutto ai più giovani.

Null’altro trapela ad oggi sulla produzione del film. Eagles Pictures ha reso noto di essere in cerca di una regista a cui affidare la pellicola.

 

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