Un evento storico, quello che si è svolto ieri 29 gennaio in commissione Cultura in regione. La Calabria apre alla lotta contro le discriminazioni e l’omofobia, approvando (in commissione) all’unanimità una mozione a favore della comunità LGBT. Orientamento sessuale e identità di genere non potranno più essere oggetto di discriminazioni e insulti, perché considerati reato. Questo hanno deciso i membri della commissione Cultura, che ora invieranno il testo in aula per l’approvazione definitiva da parte del consiglio comunale. Il testo è stato redatto da Giuseppe Giudiceandre, che è anche il proponente, con l’aiuto di Arcigay Fenice Catanzaro e l’associazione radicale Certi Diritti.
L’approvazione ha coinvolto tutti i membri delle diverse fazioni politiche che compongono il consiglio regionale e in particolare la commissione. L’impegno per questa legge è iniziato due anni fa, e solo ieri il consiglio è riuscito a raggiungere questo gran risultato. A dare il via è stato il gay pride di Cosenza ed è continuato poi con un evento a Ricadi, dopo che una casa vacanze aveva specificato che non si affittava a “gay e animali“. Anche la giornata contro l’omofobia del 17 maggio e quella dedicata alla lotta all’HIV e all’AIDS del 1 dicembre hanno contribuito attraverso vari eventi sul territorio a instaurare un dialogo tra associazioni e politica.
Un lavoro di squadra che fa della Calabria una regione senza discriminazioni
“Un bel lavoro di squadra che ha messo insieme competenze tecniche, passione civica e, soprattutto, chiara volontà politica” ha spiegato in un comunicato stampa Alessia Bausone del Partito Democratica. “La Calabria diventa oggi più arcobaleno facendo un grande passo avanti in termini di civiltà, di progressismo, di inclusione sociale. Non rimane che richiedere, con la stessa forza e unità, il celere approdo in aula del testo” ha continuato, auspicando a un più rapido iter.
In questa legge si intende anche dimostrare l’apertura dei calabresi alla comunità LGBT, lasciandosi alle spalle l’episodio della camera negata alla coppia omosessuale, vista come “un’onta grigia sulla Calabria su scala internazionale, di cui ne parlò, tra le varie, addirittura la tv londinese BBC“.
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