Bergamo Pride 2024, l’intervista: “È importante riconoscere che questo governo sta attaccando la comunità transgender”

Abbiamo intervistato Vittoria Pellegrini, presidente di Bergamo Pride. L'evento sarà questo sabato 15 giugno dalle ore 15.30 con ritrovo alla stazione

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bergamo pride 2024, intervista
6 min. di lettura

Bergamo Pride: 15 giugno, concentramento ore 15.30, stazione di Bergamo. Partenza ore 16.00

Manca pochissimo al Bergamo Pride 2024.

In un’intervista con Vittoria Pellegrini, presidente di Bergamo Pride, abbiamo esplorato le sfide attuali e l’importanza dell’evento per la comunità LGBTQIA+ di Bergamo. Vittoria ha discusso non solo degli ostacoli, ma anche degli obiettivi e delle aspirazioni future.

Durante la conversazione, Vittoria ha delineato vari aspetti dell’organizzazione del Pride: dalle strategie per garantire l’accessibilità durante il corteo alla decisione di rifiutare sponsorizzazioni da aziende e multinazionali per mantenere l’autonomia dell’evento. Ha inoltre evidenziato iniziative come il Safe Space Network, un progetto che identifica locali friendly come spazi sicuri per la comunità.

Leggi ora l’intervista.

Bergamo Pride 2024 – INTERVISTA

Presentazione del comitato organizzatore: chi siete (associazioni, persone ecc. che si vogliano menzionare) 

Bergamo Pride è un’Associazione di volontariato che si occupa di diritti legati alla comunità LGBTQIA+ e non. È indipendente, autonoma e orizzontale e composta da singolə attivistə.

Chiunque può entrare a far parte dell’Associazione e partecipare alle Assemblee per dare un contributo alla realizzazione del Pride.

Ci sono altre realtà locali che sostengono e partecipano alla vostra iniziativa? Ce ne sono alcune di cui vorreste parlarci? 

Bergamo Pride ha preso la scelta di rifiutare sponsor da parte di aziende e multinazionali per coprire le spese organizzative; perciò, è proprio grazie ai rapporti con le realtà locali che siamo in grado di raccogliere tutto il denaro necessario per realizzare un Pride. Tra le realtà che più ci hanno aiutato quest’anno non possiamo non citare Mamo’s, storico locale queer di Bergamo; Zeroclub, discoteca situata nel cuore di Bergamo e Fabric – Cascina Carlinga, splendida Cascina di Curno, in Provincia di Bergamo. Ci sono anche tante Associazioni e Collettivi del territorio che ci hanno fornito supporto, tra cui: Associazione Immaginare Orlando, AGEDO, Amnesty International, Rete Lenford, Alfi Nazionale, C.S.A Pacì Paciana, Non Una Di Meno.

Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e la giunta?

Il sindaco di Bergamo e la Giunta si sono sempre dimostratə favorevoli e disponibili ad instaurare un dialogo con la comunità queer del territorio. È da diversi anni ormai che esiste il Tavolo Permanente Contro l’Omolesbobitransfobia al quale aderiscono diverse Associazioni e partiti politici e che si riunisce, indicativamente, una volta al mese. Purtroppo, quest’anno si è creata qualche tensione tra la comunità queer e il Comune di Bergamo, a seguito della revoca del patrocinio precedentemente concesso a Pride. 

Che impatto ha sulla vostra città/il vostro territorio un Pride?

Il Pride è il culmine di un percorso ciclico, che ogni anno giorno dopo giorno lavora per diffondere valori civili e sociali. Ogni evento di divulgazione, ogni raccolta fondi, tutto è parte del Pride. Il 15 Giugno, come ogni anno, marceremo per testimoniare la nostra presenza nel territorio cittadino e il nostro impegno, affinché nessunə di noi debba più sentirsi solə, isolatə, o sbagliatə. Inoltre, Bergamo Pride svolge un lavoro fondamentale nella creazione di quella rete sociale – fatta sì di cittadini, ma anche di spazi come locali, attività commerciali, luoghi di sanità e tanto altro – che è necessaria al benessere psicofisico di ogni essere umano, e a cui anche le persone LGBTQIA+ hanno pieno diritto.

Comune e Regione hanno dato patrocinio al Pride? Quali istituzioni locali avete dichiaratamente dalla vostra parte? E quali no, e perché?

A partire dal 2018, anno in cui è nato Bergamo Pride, c’è sempre stato un grande spirito di collaborazione tra la nostra Associazione e il Comune di Bergamo. Purtroppo, in data 7 Giugno, la Giunta ha deciso di revocare il patrocinio precedentemente concesso all’iniziativa a causa di un post in cui ci schieriamo apertamente contro il genocidio che sta accadendo attualmente ai danni del popolo palestinese. Ci auguriamo che, nei prossimi anni, si possa trovare un terreno comune su cui lavorare e tornare a collaborare come prima di questa spiacevole decisione.

Ci sono delle iniziative correlate alla manifestazione del Pride che vi sembrano importanti (che fate o che avete fatto)?

A partire dal 2021 abbiamo deciso di creare un Safe Space Network, al quale possono aderire tutti i locali safe di Bergamo e provincia. Questa iniziativa è volta a segnalare a tutte le persone che fanno parte di una minoranza tutti quei locali inclusivi e che mirano proprio alla tutela delle minoranze stesse. Questa iniziativa è stata creata con la consapevolezza che il concetto di safe vari da persona a persona e non possa essere garantito in toto. Quest’anno, durante la festa finale del Bergamo Pride, abbiamo invitato alcuni dei locali che fanno parte del Safe Space Network a partecipare attivamente con degli stand dove serviranno da bere e da mangiare.

Avete previsto delle attenzioni particolari in merito all’accessibilità?

Certamente! La prima buona norma che abbiamo introdotto è stata quella di creare una cosiddetta “Zona Bianca” di decompressione, lontana dalla musica, in cui stare se non si desidera avere interazioni sociali, preferendo stare un poco per i fatti propri. Questa buona pratica si è poi diffusa anche tra numerosi Pride italiani, rendendoci orgogliosə di questo importante progetto. Tutto il percorso della marcia è in piano e percorribile in sedia a ruote, e saranno disponibili, sempre presso la Zona Bianca, tappi antirumore e assorbenti per chi li desiderasse. L’accessibilità è un percorso in cui, ad oggi, è sempre più necessario impegnarsi, anche grazie alle nuove consapevolezze che stiamo acquisendo nei confronti della comunità delle persone con disabilità e a quella neurodivergente, che anno dopo anno ci forniscono strumenti per rendere tutte le nostre iniziative accessibili e navigabili con la massima serenità e autonomia possibile.

In questi anni di governo delle destre, come considerate vengano affrontate, sostenute o contrastate le istanze che il vostro Pride vuole portare avanti?

A livello nazionale stiamo assistendo ad una netta involuzione del livello medio del dibattito sui diritti civili, nonché a continui tentativi di restrizione delle nostre libertà. È importante riconoscere che questo governo sta attaccando con particolarmente veemenza la comunità transgender, e soprattutto le giovani persone trans*, che in questi mesi stanno assistendo impotenti al dibattito sul loro diritto all’accesso ai bloccanti per la pubertà, che ricordiamo sono riconosciuti da tutte le principali associazioni mediche e psicologiche d’Italia come efficaci, sicuri e soprattutto fondamentali per il benessere psicologico per chi sente di averne bisogno. Inoltre, lo sdoganamento di parole violente -a cui partecipano anche molte delle istituzioni politiche e religiose- ci sembra un inequivocabile segnale di una diffusa ostilità nei confronti di tutte le persone LGBTQIA+.

Su quali rivendicazioni ritenete che ci sia ancora bisogno di manifestare, scendere in piazza e fare un Pride?

C’è bisogno ancora di manifestare per tutte le cose per cui, purtroppo, bisogna ammetterlo c’era bisogno di manifestare nel Sessantanove quando è iniziato tutto il movimento. Le coppie omosessuali non si possono ancora sposare e non godono di pieni diritti, le persone transgender sono ancora schiacciate da una burocrazia estremamente costosa e da una pratica psichiatrizzante e patologizzante… ma anche su tutta una serie di temi “semplicemente” femministi come il diritto all’interruzione di gravidanza, per dirne una, c’è sempre più bisogno di insistere e fare rete.
Bergamo Pride abbraccia l’internazionalità delle lotte, che sarebbe a dire che riconosce che le lotte di liberazione (da quella decoloniale, a quella antiabilista, a quella antispecista) siano ognuna singolarmente e collettivamente importanti, e che solo quando ogni persona godrà dei basilari diritti potrà terminare davvero il nostro lavoro.

Leggi il documento politico di Bergamo Pride 2024

Estratto del documento politico 2024

Il tema che abbiamo scelto per il Pride di quest’anno è il corpo. Corpi trans*, non binari, grassi, disabili, migranti, animali… corpi queer, in ogni loro forma e aspetto.
Attraverso la relazione tra i nostri corpi (tramite la vista, il tatto, l’udito) si costruiscono le nostre relazioni e interazioni con il mondo che ci circonda, ma proprio il corpo diventa spesso l’oggetto dell’oppressione politica.

Dal diritto all’autodeterminazione di genere, passando per l’accesso all’aborto, fino alla libertà di espressione nel vestire, l’analisi della legislazione e della regolamentazione sui corpi ci propone uno specchio intersezionale sulla realtà.
“A corpo libero” è uno slogan, un motto ma anche un augurio ed una speranza, per un Pride libero, accessibile e sempre rivoluzionario.

  • Riteniamo fondamentale essere formatə e aggiornatə sulle tematiche che riguardano e che si intersecano con la comunità LGBTQIA+, per questo motivo abbiamo deciso di organizzare dei momenti formativi nel corso dell’anno rispetto a temi quali la storia del voguing, l’antispecismo e la nascita del Pride e dei movimenti LGBT+.
    Abbiamo pensato ad un progetto di formazione continuativa nel lungo termine, nel quale siamo apertə ad approfondire un’ampia gamma di temi.
  • La salute fisica e mentale è un tema che tocca da vicino tuttə noi, ma che assume declinazioni ben precise nel caso delle persone queer. Riteniamo fondamentale che chiunque possa accedere al sistema di servizi sanitari in maniera sicura, a prescindere dal proprio orientamento sessuale, romantico e relazionale e della propria identità di genere.
    Per quanto riguarda la salute mentale vogliamo porre particolare attenzione al tema del minority stress, lo stress derivante dall’appartenenza a una minoranza all’interno di un gruppo sociale più ampio. Questo deriva dalle esperienze di discriminazione e violenza che le persone LGBTQIA+ vivono all’esterno della comunità, ma anche da comportamenti interni alla comunità stessa, che possono accentuare i problemi di stress già presenti.
  • Rivendichiamo la nostra autonomia e indipendenza dalle Istituzioni, poiché riteniamo che le decisioni che prendiamo e la politica che adottiamo debbano essere svincolate dalle stesse. Riteniamo che i rapporti con le Istituzioni possano essere funzionali ove permettano dei cambiamenti all’interno della società per le persone LGBTQIA+. In quanto Associazione, riconosciamo il privilegio di essere ascoltatə all’interno di contesti istituzionali, privilegio che molte persone appartenenti a minoranze non hanno. Abbiamo dunque deciso di sedere al Tavolo Contro l’Omolesbobitransfobia del Comune di Bergamo, perché riteniamo importante aprire un dialogo con le Istituzioni che ci permetta di ottenere maggiori diritti ed uguaglianza. Inoltre, scegliamo di essere un’Associazione apartitica, prendendo le distanze da qualsiasi schieramento o influenza partitica.
  • Ci poniamo in netto contrasto al fascismo in quanto riteniamo di fondamentale importanza la preservazione della libertà, della diversità e dei diritti umani. L’antifascismo rappresenta per noi la base per la creazione di una società libera ed equa

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Percorso e festa finale

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