Nel caso in cui qualcuno non l’avesse capito, è tornato a ripeterlo. Silvio Berlusconi ha stroncato la legge contro l’omotransfobia e la misoginia il 3 agosto scorso approdata alla Camera dei Deputati. In un’intervista concessa al quotidiano La Verità, il leader di Forza Italia non ha utilizzato mezzi termini, premettendo che “io naturalmente sono per l’assoluta parità di diritti di tutti i cittadini, a prescindere dal loro orientamento sessuale, come dal genere, dall’etnia, dal colore della pelle, dalle convinzioni politiche o religiose. Ma questo si ottiene attraverso leggi di carattere generale e un’ opera di educazione e di formazione“.
A seguire l’affondo, duro e in perfetta linea con gli alleati sovranisti Meloni e Salvini: “Questa nuova legge è al contempo inutile – perché già le leggi esistenti colpiscono ogni forma di discriminazione – e pericolosa, perché può essere interpretata in modo da istituire veri e propri reati di opinione. Un conto è discriminare o usare violenza verso qualcuno, un altro conto è vietare per esempio di esprimere opinioni contrarie alle adozioni da parte delle coppie omosessuali, o impedire di proporre uno stile di vita e un modello di famiglia fondato sull’ unione stabile di una donna e un uomo. La liceità di queste opinioni verrebbe affidata alla discrezionalità di un giudice. Questo per un liberale è evidentemente inaccettabile“.
Peccato che all’interno del DDL Zan il reato di opinione NON esista. L’abbiamo ripetuto mille volte, eppure costoro continuano a ribadirlo in ogni intervista, ad ogni intervento, in modo da insinuare il tarlo della censura, della legge liberticida, che liberticida non è. L’opinione in quanto tale è salvaguardata dalla stessa Costituzione, e tale rimarrà. All’interno della legge, qualcuno dovrebbe forse farlo presente all’ex presidente del Milan, c’è invece spazio per quell’opera di “educazione e di formazione” di cui parla, con l’istituzione della giornata mondiale contro l’omotransfobia nelle scuole.
Da settimane viene ripetuta l’utilità dei voti dell’opposizione per riuscire a far passare questa legge, ma da parte Berlusconi, che ha comunque lasciato libertà di coscienza ai propri parlamentari, è calato un muro di cemento. Nel frattempo Enrico Costa, che in Commissione Giustizia alla Camera aveva presentato il famoso emendamento ‘salva-idee’ poi inglobato dalla maggioranza, ha lasciato Forza Italia, di cui era responsabile giustizia, per passare ad Azione, partito di Carlo Calenda. Questo significa che qualsiasi ‘accordo’ eventuale un tempo strappato, è ormai abbondantemente saltato.
L’appello dei gay di centrodestra a Silvio Berlusconi non ha smosso di una virgola l’ex premier, mentre da parte di deputate e senatrici dichiaratamente a favore della legge contro l’omotransfobia, vedi Carfagna e Bernini, è da settimane calato il silenzio. Nell’attesa, il DDL Zan tornerà alla Camera nel mese di settembre, al termine delle vacanze estive.
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La destra italiana non è liberale, non lo è da almeno un secolo. Chi a destra si autodefinisce liberale mente spudoratamente. Sono statalisti, non hanno il minimo rigore nella gestione del bilancio pubblico non avendo fatto altro che indebitare i contribuenti, non sanno cosa sia la laicità ed infatti stanno sempre a leccare il c..o al cattolicesimo più retrivo, il garantismo penale non lo conoscono neppure di striscio ovviamente se i procedimenti penali riguardano gli avversari, l'uguaglianza non sanno neppure cosa sia, giustificano sempre e cmq gli abusi di chi indossa una divisa, si sono imbarcati pure nell'antiscientismo con la storia dei vaccini etc etc. La destra italiana è confessionista, statalista, autoritaria ed antiscientifica, in una parola è illiberale e lo è perchè gli elettori di destra, nella stragrande maggioranza non sono liberali neppure loro, mentono a sè stessi e agli altri quando si definiscono tali, usurpando il nome di una tradizione politica cui non appartengono affatto!