Gaylib, i gay di centrodestra a Berlusconi sul DDL Zan: “Appoggia questa legge di libertà”

L'appello del segretario politico Daniele Priori, del referente giuridico Giacomo Giorgini Pignatiello e del presidentedi GayLib Enrico Oliari.

berlusconi
4 min. di lettura

Silvio Berlusconi ha definito la legge contro l’omotransfobia e la misoginia un “pericolo per la libertà di opinione e di espressione”, annunciando il no di Forza Italia al DDL Zan perché “lontanissimo dalla nostra cultura giuridica dei diritti e delle garanzie”. Una vera e propria doccia fredda per chiunque sperasse in un’apertura da parte dei deputati e senatori forzisti, vedi i rappresentanti di GayLib, associazione LGBT nata nel 1997 che raggruppa gay liberali e di centrodestra.

Attraverso una lettera aperta pubblicata da LaRepubblica, il segretario politico Daniele Priori, il referente giuridico Giacomo Giorgini Pignatiello e il presidente Enrico Oliari si sono così rivolti all’ex premier.

Caro Presidente, ogni giorno in Italia un numero significativo di cittadine e cittadini gay, lesbiche, transessuali o semplicemente donne subiscono attacchi violenti, di tipo fisico e psicologico (decisamente di più), sulla base dei loro orientamenti sessuali, affettivi o della loro identità di genere, quando non per il loro stesso sesso biologico femminile. Essere donna, trans, lesbica ma anche uomo gay nel nostro Paese non è ancora così facile né scontato. L’incitamento all’odio (che non sarà mai una opinione legittima) continua a invadere e segnare le vite di troppi giovani, culturalmente indifesi in uno Stato che ancora non riesce a farsi percepire del tutto come amico. Ma anche di tante persone mature che non hanno avuto la forza di vivere pienamente la loro dignità che non può far rima con diversità ma dev’essere uno dei semi della Libertà su cui Lei, Presidente, ha fondato l’intero percorso politico Suo e del Suo partito. Come persone lgbt liberali siamo stati orgogliosi di Lei quando nel non lontanissimo ottobre 2014 presentò personalmente il Dipartimento Libertà Civili e Diritti Umani di Forza Italia. Quei giorni d’autunno hanno inaugurato in realtà una nuova primavera nel centrodestra italiano che grazie a Lei e al Suo coraggio iniziava a prendere forma, o almeno lo speravamo. Un centrodestra che si avvicinava, grazie al coraggio Suo e di Forza Italia, finalmente non solo alle più avanzate tradizioni liberali europee che oggi, giustamente, considerano Lei come uno dei padri ma anche a quelle liberalconservatrici (pensi ai Tories inglesi, eredi di Margaret Thatcher). È per queste ragioni, ma anche per molte altre, che alla vigilia dell’inizio di un dibattito importante nell’aula di Montecitorio sulla maggior tutela delle persone lgbt ma anche delle donne, vittime ogni giorno di violenza fisica e psicologica che è origine e causa di gravi discriminazioni a sfondo omofobico, transfobico e addirittura misogino in molti contesti sociali, non ultimo, il mondo del lavoro. Nella Sua nota dei giorni scorsi sul ddl Zan, Lei, Presidente, faceva opportunamente riferimento alla crisi economica e occupazionale che nella non fortunata annata che stiamo vivendo attanaglia sempre di più il mondo dell’economia e del lavoro. Bene, in questo senso certamente non Le può sfuggire che proprio il Parlamento Europeo di cui Lei oggi è stimatissimo membro, è intervenuto più volte, addirittura dal lontano 1984, con diverse raccomandazioni in materia di contrasto alle discriminazioni. Poi nel 2000 l’aula di Strasburgo ha approvato la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea nella quale all’articolo 21 si fa espresso divieto di ogni forma di discriminazione fondata sull’orientamento sessuale. E sempre del 2000 è la direttiva UE (2000/78/CE) che vieta la discriminazione sulla base di orientamento sessuale in materia di occupazione e formazione. Non saremo certamente noi a doverLe ricordare che le società maggiormente inclusive che non discriminano anzi sostengono i diritti civili di tutti i cittadini, sono quelle che, ad esempio e sempre nella nostra Europa, trainano l’economia e lo sviluppo che in questi casi coincide col progresso, dei loro Paesi. Pensi ai luminosi esempi nordeuropei: dai Paesi Bassi alla Scandinavia. In questo senso non Le sfuggirà certamente come la larghissima parte dei Paesi UE abbia già legiferato in materia di tutela delle persone lgbt da violenza, discriminazione, odio, spesso facendo proprio riferimento al mondo del lavoro. Pertanto, nel massimo e assoluto rispetto della coerenza di Forza Italia, che da sempre ha lasciato totale libertà di coscienza sui cosiddetti temi etici, ci piacerebbe se Lei potesse riconsiderare il suo giudizio di dura contrarietà che parla addirittura del ddl come di una legge non necessaria. Noi, al contrario, riteniamo si tratti invece di un provvedimento urgente che in alcun modo mette a rischio la libertà d’espressione, prevedendo in tal senso – già nel testo base iniziale – interventi penali minimi da considerarsi extrema ratio, a fronte di ricorrenti episodi di violenza ben documentati dalla cronaca. A questo testo, è bene ricordarlo, prima con una proposta di legge e da ultimo con l’emendamento cosiddetto “salvaidee” dei deputati Costa/Bartolozzi, Forza Italia ha meritoriamente dato il proprio contributo che non crediamo si possa considerare minoritario o individuale. Così come non ci pare individuale o episodico ma del tutto strutturale alla necessaria rinascita liberale di un partito come Forza Italia, l’operato coraggioso, meritorio, quotidiano di figure come Mara Carfagna, Anna Maria Bernini, Renata Polverini, Maria Alessandra Gallone come pure la comune e cara Amica Francesca Pascale con le quali da anni ci onoriamo di portare avanti nel fronte liberale di centrodestra la onorevole, complessa e sempre necessaria battaglia per i diritti civili e la tutela delle persone lgbt.

Da quando Berlusconi ha dato il suo niet alla legge, lasciando comunque libertà di coscienza ai propri parlamentari, anche quelle voci di Forza Italia apparentemente favorevoli al DDL, vedi Mara Carfagna e Anna Maria Bernini, non hanno più preso parola sull’argomento.

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bacibaci 4.8.20 - 8:24

Questi di gaylib dovrebbero avere il coraggio dell'onestà intellettuale. In Italia il centrodestra, compresa forza Italia, non ha nulla a che fare col liberalismo. Dopo 20 anni di vita direi che chi pensa che forza Italia sia un partito liberale o mente per ignoranza o mente sapendo di mentire.

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