La cronaca nazionale segnala un nuovo atto di bullismo omofobo, nella città di Rovereto in Trentino Alto Adige. Il bullo in questione fino a qualche giorno fa si era “limitato” a offendere un coetaneo con insulti omofobi. Per passare poi alla violenza fisica, che ha coinvolto anche il padre del ragazzo. Teatro delle vessazioni era l’Istituto Don Milani di Rovereto, una scuola superiore. Ma vittima e carnefice di questo ennesimo episodio di omofobia sono due giovanissimi. La vittima, come riporta Arcigay del Trentino, avrebbe 15 anni. Il responsabile della violenza invece sarebbe un ragazzo poco più grande.
Da quanto racconta Trento Today, il bullo avrebbe continuato insistentemente a offendere il ragazzo gay, per poi colpirlo. Un pugno però lo ha riservato al padre della sua vittima, il quale era intervenuto per difendere il figlio. A dimostrare solidarietà e appoggio per l’episodio di bullismo omofobo è stato Arcigay del Trentino, che in comunicato ha scritto:
Come Arcigay del Trentino esprimiamo solidarietà al ragazzo aggredito e alla sua famiglia: non sei solo e le nostre porte sono aperte per instaurare un dialogo.
Ha ricordato poi come il circolo organizza degli incontri sia per il corpo docente che per gli studenti per evitare che si verificano fatti del genere e per contrastare quindi il bullismo omobitransfobico. E la nota continua poi:
Mettiamo a disposizione del corpo docenti dell’Istituto la nostra conoscenza e la nostra preparazione per riuscire a costruire, insieme, un percorso che possa coinvolgere tutti e tutte gli studenti del Don Milani e riportare un clima sereno e inclusivo tra le mura dell’istituto. Ciò che ci preme è che lo studente aggredito possa ritrovare la propria serenità. E che questa sia garantita a tutti e tutte gli studenti e le studentesse della scuola.
I corsi eliminati nella regione contro anche il bullismo omofobo
Nel suo comunicato, Arcigay ricorda anche che diversi mesi fa la Regione aveva deciso di bloccare alcuni corsi, riguardanti le relazioni di genere e la parità dei sessi. L’amministrazione leghista della provincia autonoma infatti aveva interrotto a dicembre dello scorso anno dei corsi che principalmente erano mirati a prevenire la violenza sulle donne, orientandosi anche al rispetto e alla non discriminazione.
Visto quanto accaduto a Rovereto e ricordando l’episodio omofobo di Mezzolombardo, dove una coppia gay è stata aggredita e inseguita solo un mese e mezzo fa, Arcigay Trentino ha chiesto che i corsi vengano riattivati, perché, spiegano, serve “un’azione capillare di educazione all’inclusione e al riconoscimento e rispetto per ogni tipo di diversità, che promuova parità e dignità di diritti per tutti e tutte“.
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Ma la destra non dice che l'omofobia non esiste? Questi della destra sono contro la commissione Segre perchè, dicono, attenta alla libertà di parola, sono contro una legge contro l'omofobia perchè, dicono, attenta alla libertà di parola. Questa destra parla di libertà di parola solo quando si tratta di parole che non vuole sentire, come la parola omofobia. Questi della destra vanno in piazza con svastiche e fasci littori e c'è qualche ingenuo che pensa che abbiano a cuore la libertà di parola?