La Fondazione Justin Fashanu, primo storico calciatore della Premier League inglese ad aver fatto coming out (e ad averlo pagato con anni di omofobia e successivo suicidio), ha pubblicato una lettera di un calciatore che gioca nella serie A britannica, omosessuale ma timoroso di uscire allo scoperto.
La lettera, che è stata pubblicata per intero dal Sun, descrive dettagliatamente le lotte interiori vissute dal calciatore per nascondere la propria identità sessuale, a tal punto da confessare come “scrivere questa lettera” sia stato “un grande passo per me“. Il ragazzo rivela inoltre come nessuno dei suoi compagni di squadra sappia di lui, così come il suo allenatore, ma in privato qualcuno, tra amici e parenti, conosce il suo grande segreto.
So di essere gay da quando ho 19 anni. Giorno dopo giorno, può essere un inferno. E tutto questo sta influenzando sempre più la mia salute mentale. Mi sento intrappolato, ma ho il terrore che rivelare la verità su ciò che sono non farà che peggiorare le cose. Anche se il mio cuore mi dice spesso di farlo, la mia testa ripete sempre la stessa cosa: “Perché rischiare tutto?”. Sono abbastanza fortunato da guadagnare un ottimo stipendio. Ho una bella macchina, un guardaroba pieno di abiti firmati e posso permettermi di comprare tutto quello che voglio per la mia famiglia e i miei amici.
Il calciatore vorrebbe vivere una relazione a cielo aperto, ma come riuscirci? “La verità è che non penso che il calcio sia ancora pronto per un giocatore dichiaratamente gay. Il gioco del Calcio avrebbe bisogno di apportare cambiamenti radicali per farmi sentire in grado di poter fare un simile passo. La Professional Footballers Association si dice pronta ad aiutare un giocatore a fare coming out. Hanno detto che offriranno consulenza e supporto a chiunque ne abbia bisogno. Questo è il punto. Se ho bisogno di un consulente posso prenotarne uno ogni volta che lo desidero. Quello che devono fare coloro che gestiscono il gioco è educare i tifosi, i giocatori, i dirigenti, gli agenti, i proprietari dei club – praticamente tutti coloro che sono coinvolti nel gioco del Calcio. Se dovessi fare un simile passo, vorrei sapere che sarei supportato. In questo momento, non mi sento di esserlo. Vorrei non dover vivere la mia vita in questo modo. Ma la realtà è che c’è ancora un’enorme quantità di pregiudizi nel calcio. Tantissime volte ho sentito canti e commenti omofobi dagli spalti. È stato fantastico il mese scorso vedere Thomas Beattie alzare la mano e confessare di essere gay. Ma ha dovuto aspettare fino al ritiro per farlo, e questo la dice lunga. I calciatori sono ancora troppo spaventati per fare coming out mentre sono ancora in attività”.
Il mese scorso Troy Deeney, capitano del Watford F.C., si è detto sicuro che “probabilmente ogni squadra ha almeno un calciatore gay o bisex” . Nel weekend, invece, la calciatrice della Roma Andressa Alves ha sposato l’amata Francielle.
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