Ceccano è la candidata ufficiale per il Lazio Pride 2020. Anche se mancano circa 7 mesi all’inizio dell’Onda Pride, moltissime città si stanno organizzando per una settimana di eventi dedicati alla comunità LGBT. E mentre le grandi città hanno già segnato in agenda la data per la parata, anche quelle più piccole si stanno dando da fare. Ne è un esempio appunto Ceccano, la quale potrebbe ospitare il “pride di provincia” della regionale laziale, il prossimo anno.
Tantissime le reazioni all’annuncio. C’è chi ha accolto positivamente la candidatura, chi teme che le dimensioni siano troppo piccole per ospitare la parata. Ci sono anche i commenti negativi, naturalmente, ma che di certo non fermeranno la corsa della città alla conquista dell’evento. A rispondere alle critiche ci ha pensato Francesco Angeli, presidente di Arcigay Roma, con un post su Facebook:
Chi ride davanti alla candidatura di Ceccano lo fa perché è abituato a vivere comodo in grandi città con quartiere, strade, serate ed eventi LGBT.
Chi ride contro la candidatura di Ceccano, ride davanti ai 40 pride del 2019 che hanno portato la cera Stonewall in provincia, da Campobasso ad Atripalda. Ride non consapevole che oggi la vera rivoluzione parte proprio da idee come queste.
La candidatura di Ceccano è la risposta di chi ha coraggio. Chi ride, invece, ride di sé stesso e della propria superbia.
Questa città della provincia di Frosinone è solamente una delle candidate ad ospitare il Lazio Pride 2020. Anche nel 2020, l’associazione punta a una città di provincia per la sua parata, per portare la comunità LGBT anche nei centri più piccoli, contribuendo così a sfatare gli stereotipi e le convinzioni di chi vede l’omosessualità come una malattia.
Dove si trova Ceccano?
Ceccano è un comune di medie dimensioni, di quasi 24.000 abitanti. Si trova in provincia di Frosinone, naturalmente in Lazio. Si trova a 3 chilometri dal capoluogo di provincia, Frosinone appunto, e a 90 chilometri dalla Capitale. Alle sue spalle, Ceccano ha un passato ricco di storia che inizia nel 330 a.C. e continua fino ai giorni nostri.