Dopo quasi una settimana di stallo, polemiche interne e alla 15esima votazione, il 57enne repubblicano Kevin McCarthy è stato eletto 55esimo speaker della Camera dei rappresentanti. Appoggiato da Donald Trump, il cui sostegno è stato decisivo per la votazione definitiva, McCarthy succede all’iconica Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti dal 2007 al 2011 e nuovamente dal 2019 al 2023.
Il presidente della Camera stabilisce l’ordine del giorno e sovrintende all’attività legislativa, oltre a trovarsi al secondo posto nella linea di successione presidenziale, dietro al vicepresidente degli Stati Uniti e prima del presidente pro tempore del Senato.
“È stato facile, eh?”, ha scherzato McCarthy. “Non avrei mai pensato che saremmo arrivati fino a qui. Mio padre mi ha sempre detto, “non è come inizi, ma è come finisci”. Ora inizia il duro lavoro”.
McCarthy è stato eletto per la prima volta al Congresso nel 2006 e ha una lunga esperienza di battaglie omotransfobiche. Ha votato contro il Respect for Marriage Act approvato lo scorso mese, mentre nel 2011 si era unito ad altri repubblicani per provare a costringere l’amministrazione Obama ad abbracciare il Defense of Marriage Act (DOMA), che vietava il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso e vietava alle coppie dello stesso sesso di ricevere benefici coniugali federali.
McCarthy si è anche opposto all’Equality Act, disegno di legge sulla non discriminazione LGBTQ+ approvato alla Camera ma in stallo al Senato, oltre a non aver sostenuto il LGBTQ Business Equal Credit Enforcement and Investment Act o il LGBTQI+ Data Inclusion Act, come riportato da The Human Rights Campaign. Da sempre strenuo difensore dell’ex presidente Donald Trump, McCarthy ha persino negato la vittoria di Joe Biden nel 2020, partecipando agli sforzi per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali perse dal tycoon. Dinanzi all’assalto a Capitol Hill, invece, ha subito preso le distanze dall’ex presidente.
Biden si è congratulato con McCarthy per la sua elezione, affermando che “come ho detto dopo le elezioni di metà mandato, sono pronto a lavorare con i repubblicani ogni volta che sarà possibile, e gli elettori, come hanno detto chiaramente, si aspettano che i repubblicani siano pronti a lavorare con me. Ora la leadership della Camera ha deciso che quel processo debba iniziare”.
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