Joe Biden aveva promesso che se eletto presidente l’avrebbe fatta approvare nei suoi primi 100 giorni di mandato. A poco più di un mese dal giuramento alla Casa Bianca, Biden ha mantenuto la promessa. Almeno metà di quella promessa. L’Equality Act è stato infatti approvato alla Camera dei rappresentanti, con 224 favorevoli e 206 contrari.
L’Equality Act è un provvedimento contro ogni tipo di discriminazione che estenderebbe le protezioni dei diritti civili alle persone Lgbt in tutti gli Stati d’America. Il disegno di legge, che andrebbe ad ampliare il Civil Rights Act del 1964, includendo l’identità di genere e l’orientamento sessuale tra le categorie protette dalla discriminazione a livello federale, coinvolgerebbe protezioni che riguardano il lavoro, richieste di prestiti, istruzione, alloggi pubblici. Questo vuol dire che gli enti religiosi non potranno più discriminare le persone LGBT, così come qualunque ente che fornisca beni o servizi.
Anche nel 2019 l’Equality Act venne approvato alla Camera, in piena presidenza Trump, con 236 voti favorevoli e 173 contrari. Questo perché anche nel 2019 la Camera era a maggioranza democratica. Poi il tutto si fermò al Senato, dove i repubblicani avevano il controllo. Ora la partita si gioca proprio qui, al Senato, con i dem che hanno appena un senatore di vantaggio rispetto all’opposizione.
Ritchie Torres, primo storico rappresentante LGBT afroamericano della Camera, ha confessato di aver sentito “il peso della storia” sulle sue spalle, mentre votava per rivendicare ciò che la discriminazione nega: pari protezione ai sensi della legge. “Il mio io più giovane non avrebbe mai potuto immaginare di stare per terra, in casa, come un membro del Congresso che ha appena votato per un DDL che, se promulgato, mi renderà uguale agli occhi della legge. Siamo qui per sostenere la costante verità dell’esperimento americano: che siamo tutti uguali e che nessuno di noi dovrebbe essere sfrattato, licenziato e a nessuno di noi dovrebbero essere negati alloggi e servizi semplicemente a causa di chi siamo e di chi amiamo. Siamo uguali per natura e dovremmo essere uguali per legge.”
Nancy Pelosi, speaker della Camera, ha festeggiato su Twitter: “È passato abbastanza tempo. Le discriminazioni contro le persone LGBT devono finire. Abbiamo bisogno che l’Equality Act sia legge federale ORA. Si tratta di rispetto. Si tratta di orgoglio“.
Impossibile non pensare a quanto stia avvenendo in Italia con la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, approvata alla Camera ma in attesa di calendarizzazione al Senato. Alessandro Zan, in tal senso, è stato esplicito: “Negli USA la Camera dei rappresentati ha appena approvato l’Equality Act, la legge federale contro l’omotransfobia. A breve sarà approvata anche al Senato, dopo il pieno appoggio del presidente Biden. L’Italia non resti indietro“.
Mario Draghi, se ci sei batti un colpo.
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1)Che Biden facesse tanto per la comunità lgbt era nell'aria, infatti Biden, prima di Obama, si disse favorevole la same-sex marriage, ma sul lato economico mi sa che ormai gli usa si avviano a diventare una grande Italia, cioè un paese in cui i cittadini si accordano coi politici per avere questo e quello, facendo debito e dunque a danno delle future generazioni. 2)Se il rigore nel bilancio pubblico che ha caratterizzato l'Europa centro-settentrionale viene meno, perchè l'Italia contagia con la sua mentalità statalista anche l'Europa centro-settentrionale, direi che col passare dei decenni, ci ritroveremo non solo il centro del mondo in Asia, cosa quasi inevitabile, ma anche un ex mondo "sviluppato" sempre più in declino e sempre più periferico nella scena mondiale. 3)In pratica la profezia che la spesa pubblica ed il deficit portano voti ma a lungo andare ammazzano il benessere economico dei paese, alla fine, potrebbe avverarsi.