Blitz della polizia nella notte fra sabato e domenica al famoso locale milanese Binario 1, la discoteca trasgressiva di Via Plezzo nella zona Lambrate di Milano. La motivazione è semplice: il piano interrato, quello che ospita due grandi darkroom non ha uscite di sicurezza. Un provvedimento analogo, sempre a Milano, era stato preso due settimane fa nei confronti dell’Hollywood, la discoteca delle star e di Lele Mora.
Ma Arcigay non ci sta e grida al complotto: «C´è un accanimento da parte dell´amministrazione contro di noi» ha detto Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay . E il numero dei "controllori", in effetti, darebbe a pensarlo: per verificare la non idoneità dei locali sono state dispiegate ben 60 persone tra agenti e tecnici dei vigili del fuoco. «A Milano i controlli ai circoli si sono moltiplicati, ci sentiamo presi di mira. – ha proseguito Mancuso – Se il locale non è a norma è giusto chiuderlo, ma un tale dispiegamento di forze non si giustifica».
Il provvedimento, però, non è infondato: al momento del controllo erano presenti 550 clienti mentre le uscite di sicurezza sono solo tre. Troppo poche.
Per il vicesindaco Riccardo De Corato l’ordinanza è analoga a quella emessa nei confronti di un altro locale, stavolta etero, l’Hollywood: «Stiamo facendo controlli su tutti i locali – spiega – non solo quelli gay. Bisogna preservare la sicurezza di chi va a ballare».
Il problema delle uscite di sicurezza esiste nella maggior parte dei locali che ospitano una o più darkroom. Si tratta spesso di locali interrati, o ricavati da stanze nate per essere utlizzate in tutt’altro modo. Se il provvedimento fosse imitato da altre città sarebbe un guaio per i gestori e per la stessa Arcigay, che dal circuito dell’intrattenimento – e quindi anche dell’intrattenimento "hot" – guadagna la maggior parte delle sue entrate.
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