Gay.it inizia un percorso dedicato ai vostri quesiti su sentimenti, coppia, amore, sesso ed emozioni grazie alla collaborazione con Andrea Perdichizzi, psicologo e sessuologo esperto sulle tematiche psicologiche inerenti le identità sessuali, del quale sotto trovate una descrizione più accurata.
Queste indicazioni vanno considerate come divulgative, e non vogliono e non possono sostituire pareri specifici, diagnosi, terapie somministrate da specialisti.
Ci scrive Lorenzo, 28enne che non riesce a fare coming out in famiglia.
Buongiorno dottor Andrea, avrei un quesito da porle: sto insieme a un ragazzo da quasi un anno, e non ho fatto fatto ancora coming out nonostante i miei 28 anni. La causa principale è la paura della reazione dei miei. Per farla breve, questo problema mi porta a scontri con il mio ragazzo, il quale cerca di spingermi a fare coming out, fattore che mi fa chiudere a riccio, perché parlarne mi mette in grande disagio. Talvolta, queste pressioni sono date dalla sua poca pazienza, quando sa benissimo che per me è un problema, ma forse non lo capisce (i suoi sono molto aperti e hanno accettato senza problemi) Saprebbe aiutarmi in questo senso?
Il coming out: lo psicologo risponde
Caro Lorenzo, sentirsi obbligato a fare coming out è controproducente, qualunque sia il percorso di vita di una persona omosessuale o bisessuale è importante che questo traguardo sia raggiunto in modo sereno e consapevole. Il coming out infatti andrebbe considerato come un punto di arrivo, prima ancora che come un punto di partenza. Quindi condivido le sue perplessità rispetto al sentirsi obbligato a compiere questo passo nel più breve tempo possibile. Detto questo, non possiamo negare che la coppia, con l’andare del tempo, possa risentire di una situazione sbilanciata solo da una parte se la famiglia del suo ragazzo è al corrente della vostra relazione, mentre la sua famiglia non immagina neanche che Lei possa essere omosessuale. Tutto questo può trasformarsi in un importante fattore di stress per la coppia. Spesso il disagio di parlare di sé agli altri é legato al disagio di parlare di alcuni argomenti con se stessi, quindi il mio invito è quello di interrogarsi riguardo la percezione dei propri livelli di omofobia interiorizzata. Un professionista esperto può essere d’aiuto in questo, dopodiché altre variabili possono essere prese in considerazione per facilitare le persone intorno a noi (quali termini adottare ad esempio), ma è fondamentale che dentro di noi tutto sia chiaro e quindi occorre del tempo, ma questo tempo non può essere infinito.
Non esiste l’età perfetta per fare coming out, non esiste neanche un momento perfetto per farlo quindi forse non vale la pena aspettarlo, però possiamo lavorare su noi stessi per arrivarci sereni, consapevoli e orgogliosi.
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