Dopo l’incontro di ieri tra Paola Concia e il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna la deputata aveva anunciato una collaborazione tra le due su diritti e omofobia. Ma il comitato organizzatore del Bologna pride sembra non aver graidto l’apertura della Concia accusandola di cercare solo notorietà.
«Dopo un mese di dichiarazioni della Carfagna, vergognose per un ministro della Repubblica, – silegge in una nota del Bologna Pride – una deputata del PD che ha come merito di essere l’unica lesbica dichiarata del Parlamento, è andata dal Ministro per uno scambio cordialissimo di battute. La Carfagna ci ha detto che: siamo esibizionisti, volgari, senza speranza, che dovremmo stare a casa, che non ci sono discriminazioni, che il Pride dovremmo abbandonarlo… “Adesso che io, Paola Concia, le ho spiegato, ha capito”. Il Ministro, grato di questa apertura di credito fatta a nome del movimento LGBTQ italiano da parte di chi non ci ha mai militato, ringrazia e la congeda. Tutto per un trafiletto. Troppo onore.»
Il comitato si chiede: «A nome di chi parla l’on.Concia? Il pensiero del movimento è distante da quelle affermazioni.» «La questione della rappresentanza è un punto troppo serio per essere venduto per poche righe sul Corsera.»
Pronta la risposta della deputata lesbica: «Ho incontrato il Ministro Carfagna nella mia qualità di parlamentare della Repubblica Italiana. Il movimento LGBT ed io abbiamo compiti diversi e non devo chiedere certamente agli organizzatori del Gay Pride il permesso di esercitare le mie funzioni ed assolvere al mandato conferitomi dagli elettori. Mai ho espresso opinioni a nome del movimento e neppure l’ho fatto questa volta, come – del resto – è facile verificare dalla rassegna stampa».
«Stupisce, tuttavia, – continua la Concia – che gli organizzatori del Bologna Pride mi attacchino oggi, dopo che ieri mi hanno fatto recapitare l’invito ad uno degli eventi di contorno alla manifestazione del 28 Giugno prossimo. Non voglio alimentare polemiche che non fanno bene a nessuno e mi piace pensare che l’uscita di oggi sia frutto di un banale malinteso, perché così, i rappresentanti del movimento finiscono per dare una immagine distorta del lavoro loro e mio a quei milioni di omosessuali italiani che aspettano da anni risultati concreti: resto convinta – conclude la deputata – che quei risultati potranno arrivare dialogando anche con chi in passato ha avuto uscite infelici verso le persone gay e lesbiche e non alzando steccati ideologici.»
di Daniele Nardini
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