DA PASOLINI ALLA RIVOLUZIONE

Partendo dalla sua ultima opera, il convegno "Progetto Petrolio" analizza come il pensiero del poeta di Casarsa abbia anticipato e guidato i cambiamenti sociali. Sabato 7 maggio a Bologna.

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BOLOGNA – Il Cassero, gay lesbian center, in collaborazione con Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini e Università degli Studi di Bologna, hanno organizzato per sabato 7 maggio 2005 presso la Sala Cervi, via Riva di Reno 72 a Bologna, una giornata di riflessioni intitolata “Progetto Petrolio – Un convegno e un libro sul romanzo incompiuto di Per Paolo Pasolini”.
Il 10 gennaio 1975 Pasolini disse della sua ultima opera: “Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita. Non voglio parlarne, però: basti sapere che è una specie di ‘summa’ di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie”.
Petrolio è la restituzione filologica di un manoscritto incompiuto, un progetto letterario complesso e stratificato, cominciato nel 1972. La giornata di studi, curata da Daniele Del Pozzo e Paolo Salerno, vuole essere un’occasione per studiare da vicino, insieme a scrittori, esperti e critici, un’opera che si presenta ricca di temi e occasioni per approfondire il pensiero e la poetica pasoliniana e il paesaggio sociale e culturale dell’Italia contemporanea. Il romanzo è uno strumento, straordinariamente attuale, per la comprensione di ciò che è accaduto nel nostro Paese tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta. Con una capacità di lettura dei fatti lucidamente profetica, l’autore illustra le grandi questioni che hanno attraversato la politica e la società italiana del Secondo Dopoguerra: la crisi della repubblica, il degrado neo-capitalistico, lo spostamento a destra della politica.
Petrolio è anche una possibile chiave di volta che completa il percorso poetico di Pasolini. L’abiura della Trilogia della Vita, operata dallo scrittore nella fredda rappresentazione del Potere in Salò, non potrebbe essere compresa appieno se non considerando come la vita dissociata di Carlo, protagonista del romanzo, prendeva forma proprio mentre Pasolini girava I racconti di Canterbury e Il fiore delle mille e una notte. Nel romanzo il protagonista è scisso in un Carlo Polis e in un Carlo Tetis, due identità che corrispondono alle dimensioni in cui vive l’opera: quella del pubblico, del politico, e quella del privato, del sessuale. Carlo, industriale del petrolio, è metà donna e metà uomo, un androgino che condensa in sé il rispettabile borghese, strumento complice del potere, e l’essere simbiotico, orgiastico che, nella reiterazione ossessiva del sesso, permette a Pasolini di raggiungere una dimensione metafisica, e insieme liturgica, del rapporto tra sesso e potere.
Dagli interventi presentati dai relatori all’interno della giornata di studi, verrà pubblicato un libro, edito dalla casa editrice Clueb di Bologna.
PROGETTO PETROLIO
sabato 7 maggio 2005
Sala Cervi, via Riva di Reno 72, Bologna
^SPROGRAMMA DELLA GIORNATA^s
10.00 apertura dei lavori e saluto del professor Gian Mario Anselmi, direttore del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna.
10.30 Stefano Casi giornalista e saggista, ha pubblicato Desiderio di Pasolini: omosessualità, arte e impegno intellettuale e Pasolini: un’idea di teatro. È direttore artistico di Teatri di Vita.
Nel teatro della mia testa. Appunti su una drammaturgia dell’esistenza
La scrittura di Petrolio si lega alla rielaborazione di un’idea di teatro fortemente intrecciata con la realtà: quella di una società segnata dal “genocidio antropologico” e quella esistenziale dello stesso Pasolini, profeta inascoltato e vittima dei suoi stessi incubi. La tragedia Bestia da stile, il film Salò e il friulano sofferto delle poesie della Nuova gioventù accompagnano l’ultimo romanzo, contribuendo a definire l’incarnazione di Pasolini come eroe di una tragedia, il cui unico spazio scenico rimasto è il “teatro della mia testa”.
11.30 Massimo Fusillo docente di Letterature Comparate all’Università de L’Aquila, si occupa del mito nella cultura moderna e contemporanea.
Il protagonista androgino: metamorfosi e ruoli sessuali in Petrolio
All’interno di un’opera-summa densa, aperta e magmatica come Petrolio, la metamorfosi del protagonista in donna è uno dei punti più difficili da interpretare. Si tratta di un’altra ripresa allegorica (e stravolta) di un tema di lunga durata, dalla forte pregnanza mitica, come quello del doppio, che serve a visualizzare e a rendere comunicabile una frantumazione dell’identità che di per sé sarebbe incomunicabile e quindi illeggibile. Se lo sdoppiamento fra i due Carli suggerisce una ambivalenza e una complementarità fra sessualità e potere, la metamorfosi androgina va letta invece in parallelo alla varie teorizzazioni che costellano il romanzo sulla differenza fondamentale fra possedere e essere posseduti: la prima è un’esperienza limitata e di puro potere, la seconda un’esperienza infinita di umiltà cosmica. La rappresentazione della sessualità promiscua del famoso Appunto 55 non è dunque un’autocritica, né un quadro cupo e apocalittico, ma assume svariate funzioni espressive ancora tutte da indagare.
12.30 Paolo Lago dottorando di ricerca a Verona con una tesi su Petrolio e Pasolini, si è laureato sulla presenza del Satyricon di Petronio in Petrolio.
Petrolio e l’antico: la presenza e l’influsso delle letterature classiche nel romanzo incompiuto di Pier Paolo Pasolini
Le letterature classiche giocano un ruolo fondamentale in Petrolio (come, del resto, in tutta l’opera di Pasolini). Il primo e più importante richiamo all’antico riguarda il Satyricon di Petronio: infatti, Petrolio avrebbe dovuto configurarsi come un “Satyricon moderno”. I punti di connessione fra le due opere sono molteplici, sia a livello di forma (un romanzo programmaticamente incompiuto, modellato sulla non compiutezza accidentale del Satyricon), che di contenuto: il motivo del viaggio, ad esempio, che in Petrolio assume spesso valenze ‘picaresche’; il personaggio Carlo è infatti assimilabile al protagonista del Satyricon, Encolpio.
In Petrolio, data la sua indubbia veste ‘enciclopedica’, incontriamo inoltre citazioni e riferimenti ad opere e autori antichi: dalle Argonautiche di Apollonio Rodio (che Pasolini progettava di rileggere in una forma ‘anticapitalistica’) alla tragedia antica, fino all’Iliade e all’Eneide (da entrambi i poemi lo scrittore progettava l’inserzione di versi) e ai Dialoghi di Luciano di Samosata. L’autore cita, infine, anche filosofi antichi come Aristotele, Platone e Apollonio di Tiana, nonché un pensatore della tarda classicità come Agostino.
13.30 Pausa pranzo
15.00 Marco Antonio Bazzocchi docente di Letteratura Italiana all’Università di Bologna.
“Tutte le gioie sessuali messe insieme”: l’Appunto 55 di Petrolio.
All’inizio di Petrolio Pasolini dice che Carlo, protagonista del racconto, sente la felicità che proviene dall’idea “di tutte le possibilità delle gioie sessuali messe insieme”. Se fossimo in un romanzo realista, questa notazione servirebbe a definire la cosiddetta psicologia del personaggio. Ma Petrolio è concepito da Pasolini non come un vero romanzo e neanche come un antiromanzo ma come uno spazio aperto dove la scrittura cerca di evocare tutto il possibile, creando un gioco spesso fondato sull’illeggibilità. “Tutte le gioie sessuali” può essere dunque riferito all’opera stessa, un’opera che manda in crisi le convenzioni, un’atto di rivolta contro il potere politico ma anche contro l’idea stessa di autore (l’autorità dell’autore). Questa rivolta è condotta quasi totalmente nel segno della sessualità, o meglio dell’evocazione scritta della sessualità. L’Appunto 55, dove si racconta un’orgia notturna di Carlo diventato donna, è il culmine di questo gioco di scrittura e di rivolta.
17.00 Marco Vallora è storico dell’arte e critico cinematografico. Collabora con Paragone e L’Indice, insegna Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Urbino ed Estetica al Politecnico di Milano.
Il Libro, il sacrificio e la morte dell’io.
16.00 Roberto Chiesi critico cinematografico e curatore del Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini
Il corpo sognato e il corpo degradato. Forme della corporalità nel cinema di Pasolini dalla Trilogia della vita al progetto di Porno-Teo-Kolossal
I corpi del Decameron, dei Racconti di Canterbury e del Fiore delle Mille e una notte, appartengono ad un passato evocato nell'”arcaica, fosca, vitale violenza” del sesso, un passato “sognato” da Pasolini in opposizione all'”irrealtà” del consumismo dominante negli anni Settanta. Ma questi corpi sono sottomessi a metamorfosi, umiliazioni, mutilazioni e avvelenamenti, cadono malati a morte o trafitti dalle pugnalate: dietro la luce del piacere e della carne si occultano presagi sinistri, stridori inquietanti che dopo essere affiorati nelle intermittenti asprezze di Canterbury, deflagrano nell’orrore di Salò e negli enigmi racchiusi nelle “sacre rappresentazioni” del film. Enigmi dove si intravede anche l’immagine dissimulata dell’oscenità del Presente, che nel progettato Porno-teo-kolossal avrebbe assunto dimensioni allucinate e apocalittiche.
17.00 Laura Salvini autrice del libro I frammenti del tutto, studio sulla sceneggiatura di Porno Teo Kolossal.
Pasolini ritrovato: Petrolio, Porno Teo Kolossal, San Paolo
L’ultima produzione di Pasolini può essere considerata, sia per i suoi aspetti formali che espressivi, un complesso teorema di opere, definite da un linguaggio estremo e provocatorio intenzionalmente teso a sconvolgere equilibri ritenuti fittizi, a distruggere tabù e verità parziali della nascente cultura e della società anni Settanta. In particolare gli ultimi suoi lavori in ordine cronologico, Petrolio e Porno-Teo-Kolossal, possono essere considerati come un imprevedibile esperimento di narrazione sfalsata: opere pendant, scritte contemporaneamente con mani diverse, nelle quali riversare, in dosi e in modi differenti, la summa e l’essenza di tutto ciò che sapeva, di tutto ciò che aveva conosciuto, e di tutto ciò che voleva ancora dire.
Ingresso Gratuito
Per informazioni tel: 051/6494416
e.mail: cultura@cassero.it
https://www.cassero.it/luo

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