Nella notte, come scritto poche ore fa, è stata approvata in Commissione Giustizia la legge contro l’omotransfobia. Una sfiancante maratona contrassegnata dall’ostruzionismo di Lega e Fratelli d’Italia, usciti furenti per l’abbattimento di tutti i loro emendamenti. Lunedì il DDL Zan approderà alla Camera dei Deputati, con Monica Cirinnà, madrina delle unioni civili, che ha celebrato sui social il primo importante traguardo raggiunto.
“Un testo equilibrato, importante, atteso da un tempo infinito, che riconosce dignità e protezione e articola politiche per l’eguaglianza e il rispetto“, ha sottolineato la senatrice PD, poi complimentatasi con i colleghi di partito.
Un testo che è il risultato di un lavoro politico molto serio, guidato dal relatore Zan con il sostegno di tutto il gruppo Pd della camera e del Partito democratico, a partire dal Dipartimento Diritti, e delle altre forze di maggioranza. In questo momento mi stringo ad Alessandro Zan e Laura Boldrini, condividendo la loro stanchezza ma anche la loro soddisfazione. Questa é la politica che vale la pena fare: quella che ti tiene sveglio fino a notte fonda, che ha salde radici culturali negli ideali di eguaglianza e libertà sanciti dalla Costituzione. E che non rinuncia a mettere al primo posto le persone, la loro dignità e i loro diritti, senza dimenticare l’importanza del confronto e del dialogo con le ragioni degli altri. Adesso andiamo avanti, con la stessa determinazione che abbiamo avuto finora.
La lunga nottata in commissione giustizia si è conclusa alle 02:00 a causa delle opposizioni al testo, che hanno fatto semplice ostruzionismo, lasciandosi andare ad “affermazioni vergognose, omofobe e insultanti”, come confessato dal relatore Zan. Dal 3 agosto la battaglia si sposta a Montecitorio.
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Se il parlamento riuscirà ad approvare la legge sarà un successo per tutto il governo e, come per il divorzio, l’aborto e le unioni civili, un grande passo avanti per tutta la società italiana verso la civiltà e il progresso.