Un’autentica maratona notturna, segnata dall’ostruzionismo di Lega e Fratelli d’Italia, conclusasi alle 2 di notte. Ma alla fine la legge contro l’omotransfobia e la misoginia è stata approvata in Commissione Giustizia alla Camera. Ad annunciarlo festante, stanco ma soddisfatto, il relatore Pd Alessandro Zan, affiancato dalla deputata Laura Boldrini.
“Siamo appena usciti dalla Commissione, abbiamo approvato tutti gli emendamenti, è stata durissima. Abbiamo tenuto il punto, abbiamo ascoltato delle affermazioni vergognose, faticoso ascoltare per ore e ore delle affermazioni omofobe, insultanti”, ha sottolineato Zan, seguito a ruota dall’ex presidente della Camera. “È stato un peccato perché poteva essere un modo per arricchire, se ci fosse stata la volontà, e invece era solo ostruzionismo, un modo per deridere lo sforzo di approvare una legge”.
L’impianto del testo base, da settimane conosciuto, è rimasto intatto, anche se messo alle strette da Italia Viva, che ha chiesto una definizione dei concetti di “sesso”, genere”, “orientamento sessuale” e “identità di genere” in aula, alla Camera dei Deputati. La battaglia è appena iniziata, e da lunedì dovremo prepararci a sentirne di tutti i colori.
“Manca sempre meno alla realizzazione di un sogno”, si legge sulla pagina Facebook del Partito Democratico. “Si è finalmente trovato un accordo fra i vari partiti per cui il testo è stato perfezionato e snellito senza però perdere il suo contenuto. Aspetto fondamentale che è emerso recentemente è la necessità di definire con precisioni termini quali sesso, genere, identità di genere e orientamento sessuale in quanto la norma ha valenza penale. Questa maggioranza ha a cuore gli italiani. E agirà sempre a tutela della dignità di cittadini e cittadine del nostro Paese”.
Sul piede di guerra, neanche a dirlo, Lega e Fratelli d’Italia.
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