Se siete appassionati delle poesie di Emily Dickinson o se ancora non conoscete a fondo colei che è considerata una delle più grandi poetesse moderne – icona queer –, il nostro consiglio è: guardate ‘Dickinson‘. La serie creata da Alena Smith per Apple Tv+ ripercorre con un tocco moderno la vita della poetessa di Amherst, quella ragazza così sensibile e irrequieta che visse la sua vita isolata dalla società per concentrarsi sulla sua arte, quell’arte su cui quasi nessuno poté posare gli occhi finché era in vita. Hailee Steinfield è Emily, mentre Ella Hunt è Sue Gilbert, quella che fu la sua amata e a cui dedicò gran parte delle sue poesie.
La serie è diventata un successo sia commerciale che sociale. È stata la prima della piattaforma targata Apple a essere rinnovata per tre stagioni ed è stata acclamata dal pubblico per il suo ritratto della gioventù queer di metà Ottocento, così simile a quella di oggi, con gli stessi problemi, paure e desideri. Dickinson si accinge ora a chiudere il sipario (la terza stagione sarà infatti l’ultima) e Alena Smith ed Ella Hunt hanno parlato della sua eredità queer, che renderà lo show un classico anche negli anni a venire. Riportare sullo schermo la vita di Emily Dickinson è stato un esperimento non da poco: il 1850 è lontano, ma i dilemmi sono moderni. È questo il punto da cui è partita la produttrice: «Si può alzare uno specchio inaspettato su dove siamo oggi. Ho sempre detto: se non è rilevante per i giorni nostri, non appartiene allo show».
La serie è coming-of-age, un viaggio di formazione nel momento più prolifico della produzione poetica della ragazza. Alle prese con l’arte, ma anche con nuovi sentimenti. La trave portante è il suo amore per Sue, una coppia presa subito a cuore dai fan, che l’hanno immediatamente ribattezzata EmiSue. «Abbiamo davvero spinto Emily a fare coming out e a riconoscere i suoi sentimenti per Sue», ha spiegato Alena Smith. Il loro primo bacio sotto la pioggia?
«Erano semplicemente queste due ragazze in costume d’epoca che si baciavano. Abbiamo visto molto di più da quando la serie è iniziata, ma quando l’ho scritta, non avevo mai visto niente del genere».
Per Ella Hunt, Dickinson ha anche il merito di avere uno dei momenti più queer e più alti in questa nuova stagione: Billy Eichner farà la sua comparsa come un altro dei poeti LGBT più famosi di sempre, Walt Whitman. «È straordinario. Vanno in un gay bar sotterraneo a New York e c’è gente che si bacia e balla ed è veramente un momento di baldoria queer».
I costumi della borghesia americana dell’Ottocento, l’atmosfera quasi da favola in cui Emily e Sue si trovano a vivere il loro amore e una storia appassionante come poche fanno di Dickinson un vero e proprio gioiello. Alena Smith spera fortemente che l’eredità della serie non venga persa.
«Spero che abbiamo realizzato un lavoro che supererà la prova del tempo. Questa serie è importante da un punto di vista LGBTQ+, da una prospettiva di studi su Emily Dickinson, e ci sono tanti modi diversi per continuare a godersi lo show nel futuro»
«Dickinson ha trovato il suo potere perché il cuore dello show è un’artista che credeva e si fidava dei suoi istinti», ha continuato Ella Hunt. Anche se questi andavano contro il ben pensare e le convenzioni sociali. E allora grazie per averci fatto scoprire la vita di Emily Dickinson, e per averla fatta sentire un po’ più vicina a noi.
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