Per Cher un addio col botto
Inossidabile, indistruttibile, resistente alla ruggine. È Cher, icona gay e mamma di gay, che ha recentemente concluso a Los Angeles il suo interminabile Farewell Tour, una maratona di oltre trecento spettacoli durata oltre tre anni e che dovrebbe sancire il suo addio ai concerti dal vivo. Grande successo annunciato: i biglietti in prevendita sono andati esauriti in meno di un’ora e per rendere la serata ancora più gay-magnetica hanno aperto le danze i Village People ai quali è spettato il compito di scaldare l’atmosfera. Poi è apparsa lei, la star, calata sul palco da un lampadario fragorosamente kitch. Durante lo spettacolare show alle sue spalle megaproiezioni di immagini estrapolate da quarant’anni di carriera, non solo del suo ultimo periodo plastico da disco-diva ma anche dagli anni in cui era una scapigliata rock star, vestita di pelle, coperta di tatuaggi e deambulante su rombanti motociclette. Alle sciacquine emergenti tipo Jennifer Lopez, Britney Spears e Jessica Simpson, che l’hanno definita una “culona” in risposta a certi suoi commenti un po’ rudi che le riguardavano, la scatenata Cher ha risposto: “Ho solo una cosa da dire a quelle ragazze che stanno facendosi avanti: provate a fare meglio di quello che ho fatto io, stronzette!” A seguire, un’esplosione di fuochi d’artificio, perfetto corollario del focoso temperamento.
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Barbra ci riprova con Barry
Ritorno in pista invece per un’altra grandissima favorita dai gay e mamma di uno, Barbra Streisand, che pubblicherà dopo l’estate un nuovo album. Negli ultimi anni la cantante non ha certamente scalato le classifiche ed il suo precedente lavoro, “The movie album”, uscito due anni fa, era una raccolta di canzoni già note tratte da film. Le canzoni del nuovo album (una dozzina, stando alle prime indiscrezioni) saranno invece scritte e prodotte da Barry Gibb, leader dei Bee Gees che 25 anni fa collaborò con lei per “Guilty”, formidabile disco che nei soli Stati Uniti vendette più di cinque milioni di copie e che conteneva “Woman in love”, uno dei suoi più grandi hit. Per Barbra il 2005 si è aperto col clamoroso successo al botteghino della commedia “Mi presenti i tuoi?”, suo ritorno al cinema dopo otto anni di totale assenza, e l’ideale sarebbe di chiuderlo con un ritorno nelle zone alte della hit parade col nuovo cd, il cui titolo non è ancora stato annunciato.
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Un premio per Liza
Assegnati recentissimamente i GLAAD Media Awards, ovvero i “Gay Oscar” organizzati da una delle maggiori associazioni americane che lotta contro l’omofobia. Come già riportato da Gay.it due delle protagoniste della serie cult “Desperate Housewifes – I misteri di Wisteria Lane” si sono esibite sul palco in un ironico e disinibito bacio in bocca. Tra i convenuti alla serata (ripresa per la tv) c’erano, tra gli altri, Jason Alexander, Stockard Channing, Brendan Fraser, Mandy Moore e Hector Elizondo, mentre tra i premiati ha spiccato ovviamente Liza Minnelli, che nel suo discorso ha ricordato lo straordinario senso dello humour della madre Judy Garland e si è poi congedata cantando una canzone di Charles Aznavour, accompagnata al piano dal compositore Marc Shaiman. Per il settore cinema è stato premiato il film “Kinsey” e per la TV la serie “Six feet under“.Clicca qui per discutere di questo argomento nel forum Televisione.
Un supporto da Oscar
Proprio per invitare gli interessati a visitare il sito dell’associazione (www.glaad.org) ed essere informati sui temi dei diritti civili nei mesi scorsi l’attrice premio Oscar Susan Sarandon è apparsa in una serie di spot televisivi. In uno di questi sta seduta al bancone di un bar, togliendo petali da un fiore e dicendo “Mi ama, non mi ama, mi ama…” per poi chiedere: “Ma ti interessa davvero se lui mi ama? Probabilmente no. Voglio dire, chi amo io non ha alcun effetto su di te, giusto? E se io fossi stata gay e se mi fossi chiesta se lei mi ama o no? Avrebbe avuto un effetto maggiore su di te che non il lui mi ama? Probabilmente no. Etero, gay o lesbico l’amore è amore, è amore, è amore…” Semplice ed efficace.
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Tutto pur di essere gay
Robin Williams è perfettamente a suo agio in abiti femminili, tant’è che tornerà ad essere Mrs. Doubtfire nel sequel del grande successo del 1993. Nel frattempo gli è piaciuto talmente il copione di “The Night Listener” (L’ascoltatore notturno, traduzione letterale) che ha accettato di recitare in tale film per un compenso di 65mila dollari, di molto inferiore al suo cachet abituale. Vi interpreta la parte di un romanziere omosessuale di successo che conduce da anni un programma radiofonico e che sviluppa una sorta di amicizia telefonica con un giovane ragazzo, ascoltatore del suo programma. La regia è di Patrick Stettner e il soggetto è tratto dal romanzo di Armistead Maupin “Una voce nella notte”, edito in Italia da Rizzoli. Le riprese del film sono già completate, sul set accanto a Williams hanno recitato Toni Collette (Connie e Carla) e Sandra Oh (Sideways).
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