Donald Trump ha colpito ancora.
L’amministrazione guidata dal tycoon ha infatti tagliato dal bilancio del 2019 un miliardo di dollari dal programma di contrasto/prevenzione all’HIV/Aids. Programmi di finanziamento che sostengono gli sforzi internazionali per trattare, prevenire e combattere l’HIV/Aids.
Tutto questo, come dimenticarlo, pochi mesi dopo il licenziamento di massa dell’intero Consiglio consultivo presidenziale sull’HIV / AIDS, andato in scena a fine 2017. Durissime le reazioni delle associazioni LGBT, con David Stacy, direttore degli affari governativi di HRC, in prima fila: “Il budget riflette i valori di chi lo approva. Il bilancio Trump-Pence pubblicato oggi mostra un insignificante disprezzo per i programmi che hanno un impatto sugli americani LGBTQ“.
“L’eliminazione o il taglio di programmi relativi all’Affordable Care Act, all’HIV / AIDS e ad altri progetti umanitari internazionali“, continua Stacy, “sono una minaccia diretta per la sicurezza e il benessere delle persone LGBTQ, tanto negli USA come nel resto del mondo”. “Il Congresso deve respingere queste dannose proposte“.
Asia Russell, direttore esecutivo del progetto di accesso globale per la salute, ha aggiunto che “se questo budget proposto dovesse passare, l’eredità di Donald Trump saranno milioni di nuove e inutili infezioni e morti – oltre ad una massiccia rinascita della pandemia di AIDS“.
Il mese scorso, per non farsi mancare niente, l’amministrazione Trump ha annunciato la nascita di una nuova divisione dell’Ufficio dei diritti civili che di fatto consentirà la discriminazione nei confronti delle persone LGBTQ. Secondo le nuove linee guida, gli operatori sanitari saranno legalmente in grado di negare l’assistenza medica alle persone LGBTQ e alle donne in gravidanza in base al loro credo religioso.
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