Drag Race Italia 2 è nella fase clou della preparazione, quella dello scouting. Quali saranno le candidate della seconda edizione? A quali criteri si stanno attenendo le persone coinvolte nella prima selezione delle candidate queen?
Il popolare format americano ha visto una prima stagione travolgente, nella quale – come ci spiega Dimitri Cocciuti, head of format di Ballandi, casa di produzione del programma tv – i promotori dello show hanno dovuto rompere il ghiaccio, tra il tentativo di inseguire i picchi di queeness del format originale USA (imperdibile il libro e l’intervista realizzata dal nostro Angelo Rosa a Matteo Colombo a riguardo >) e la necessità di introdurre al pubblico mainstream italiano un programma a dir poco sovversivo.
In questa fase in cui Drag Race Italia 2 mette a punto il cuore dello show, il cast, Gay.it ha voluto parlarne proprio con Dimitri Cocciuti. Un programma di frontiera, nel momento di composizione del suo cast, deve necessariamente fare i conti con le fluide e scivolose richieste di rappresentanza delle minoranze, ma al contempo non può dimenticare la madre di tutte le esigenze: fare uno show televisivo stellare, intrattenere, creare i presupposti per l’incoronazione di una Queen pazzesca!
Ecco le domande che abbiamo posto a Cocciuti. Nel video in alto l’intervista integrale.
Pensi possano o debbano esserci persone trans* nel cast?
La ricerca è diversa da quella della prima edizione?
Il tema della diversità è importante oggi più che mai: come affronti questo aspetto?
Cosa stai davvero cercando nelle persone che si candidano?
Come sta andando il casting?
Come si svolge il casting? Cosa succede esattamente?
A ripensarci ora: cambieresti qualcosa del casting della prima stagione?
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