Drag Queen
L’affascinante mondo delle drag queen ci invita a esplorare le sfaccettature dell’arte e della performance. Queste artiste (utilizziamo deliberatamente il pronome femminile, rispettando la preferenza comune quando si esibiscono nei loro personaggi) non si limitano a interpretare semplicemente un ruolo femminile: attraverso trucco audace, abiti sontuosi e personalità esuberante, sovvertono e reinventano le concezioni tradizionali di femminilità.
Va sottolineato: le drag queen non sono “crossdresser” o “travestiti”, nell’accezione comune del termine. Come ha saggiamente osservato la leggendaria RuPaul: “Quante donne vedete con tacchi vertiginosi, parrucche maestose e abiti skin-tight?”. L’intento delle drag queen non è di apparire come donne tradizionali, ma di creare un’interpretazione artistica e spesso esagerata della femminilità.
Né vanno confuse con persone transgender o transessuali. Sebbene ci siano persone transgender che brillano come drag queen, è fondamentale comprendere che mentre le drag queen giocano artisticamente con l’identità di genere, per le persone trans, l’identità di genere è una rivelazione profonda del loro vero sé.
L’arte delle drag queen trascende la semplice performance. Esse sfidano e rielaborano le norme di genere e patriarcato attraverso spettacoli che intrattengono e provocano riflessioni. Il ruolo politico e sociale delle drag queen non può essere sottovalutato: non è solo spettacolo, ma anche affermazione, rivendicazione.
L’arte e l’energia delle drag queen hanno sempre affascinato e intrattenuto, ma recentemente, anche in Italia, questo fenomeno sta vivendo un momento d’oro, in gran parte grazie all’introduzione di “Drag Race Italia“, format ispirato al famoso “Ru Paul’s Drag Race”.
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