Alle elezioni politiche del 25 Settembre 2022 vinte dalla destra di Giorgia Meloni, nella comunità LGBTIQ+ italiana si è registrato un astensionismo alle urne più alto del 6% rispetto al resto della popolazione. Il dato è emerso dalla recente ricerca “L’opinione pubblica italiana e i temi LGBT+”, condotta dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona e dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia, curata da Massimo Prearo, Federico Trastulli e Pamela Pansardi.
Un dato preoccupante, che ha indotto Arcigay, la più grande e diffusa rete di associazionismo LGBTIQ+ italiana, ad organizzare una campagna di sensibilizzazione per invitare la comunità al voto dell’8-9 Giugno. L’obiettivo è quello semplice ed essenziale in democrazia: portare più persone possibile a votare.
Per farlo, Arcigay si è impegnata – in collaborazione anche con Gay.it – ad affrontare i dubbi e le perplessità della nostra comunità, che a ben vedere ha le sue legittime ragioni di disaffezione dalla politica. La campagna è uno stimolo anche per te che leggi ad usare le rete della nostra comunità per far circolare una
chiamata al voto, Si muove con un meccanismo molto semplice, che è una sfida all’impegno personale che chiunque può assumere come proprio: porta 8 persone a votare con te l’8-9 Giugno.
È infatti proprio la ricerca delle Università di Verona e Pavia che restituisce una fotografia chiara della inadeguatezza della attuale rappresentanza politica italiana. Dai dati emergono infatti chiari segnali di come la società italiana sia indiscutibilmente aperta alla parificazione dei diritti per lə cittadine non appartenenti al modello etero-cis: è invece la rappresentanza politica attualmente eletta al Parlamento italiano di Roma che non ascolta le istanze chieste dagli Italiani che l’hanno votata.
Di seguito condividiamo un sintetico estratto di dati raccolti dal sondaggio, che dimostrano come la politica italiana – o per meglio dire una certa politica italiana – non dia seguito al mandato assegnato dal popolo sovrano.
Non sai chi votare?
La nostra guida >
La ricerca è stata curata da Demetra su un campione CAWI di circa 2000 cittadinə, stratificato per quote relative a fasce d’età (18-29 anni; 30-44 anni; 45-54 anni; 55-65 anni), genere (donna; uomo), area geopolitica di residenza (Nordovest; Nordest; Centro; Sud e Isole) e livello di istruzione (titoli di studio bassi; titoli di studio medi; titoli di studio alti), secondo parametri derivati dalle ultime statistiche ISTAT disponibili (2024)
- Per il 56,3% degli Italiani il Parlamento ha sbagliato nel respingere il Ddl Zan, e solo per il 17,2% ha fatto la cosa giusta (24,2% non saprei, 2,3% non ha risposto)
- Per il 42,1% degli Italiani le persone LGBTIQ+ sono discriminate, per l’11,8% sono molto discriminate, per il 20% poco discriminate, per l’11,8% per niente discriminate (13% non saprei, 1,3% non ha risposto)
- Per il 36,3% degli Italiani le persone trans* e non binarie sono discriminate, per l’il 28,2% sono molto discriminate, per il 10,9% poco discriminate, per 7,7% per niente discriminate (15,5% non saprei, 1,4% non ha risposto)
- Il 56,8% degli Italiani è favorevole al matrimonio egualitario (26,6% preferisce le sole unioni civili, 6,6% contrario a matrimonio e unioni civili, 8,2% non saprei, 1,8% non ha risposto)
- Per il 57,6% degli Italiani le famiglie omogenitoriali sono famiglie a tutti gli effetti e soltanto per il 28,3% la famiglia deve essere composta da uomo e donna (19,7% non saprei, 3,4% non ha risposto)
- Il 54,8% degli Italiani è favorevoleall’adozione per le coppie omosessuali, il 35,1% è contrario (8,6% non saprei, 1,5% non ha risposto)
- Il 59,7% degli Italiani è favorevole alla semplificazione del cambio di documento per persone trans* e non binarie e soltanto il 24,1% è contrario (14,7% non saprei, 1,5% non ha risposto)
Questo significa che è necessario andare a votare ed eleggere le persone che a Strasburgo porteranno avanti le istanze della popolazione LGBTIQ+.
Perché non andare a votare, come già accaduto nel 2022, spingerà al potere le destre anche nel Parlamento Europeo. Ed è visibile agli occhi di tuttə come l’ascesa delle destre (anche neofasciste) significhi la cancellazione dei nostri diritti e la repressione dei nostri bisogni.
Arcigay naturalmente non indica chi votare, ma Gay.it è un giornale libero e indipendente: per questo abbiamo preparato una lista di suggerimenti di persone da votare:
Guida alle candidature che aderiscono a #ComeOut4EU il programma di Ilga Europe
Sui temi dei diritti – ma non solo – il vero epicentro normativo e di influenza politica sarà sempre più il Parlamento Europeo di Strasburgo che eleggeremo l’8-9 Giugno.
È doveroso ricordare a noi stessə e alla nostra rete sociale che soltanto votando, potremo fare in modo che l’evoluzione compiuta dalla società italiana venga rappresentata da degna rappresentanza politica in grado di portare nell’Unione Europea le istanze volute dagli Italiani, piuttosto che le manipolazioni corporative di politici che tradiscono il mandato elettorale.
“Ecco perché quel 6% in più di astenut* ci preoccupa” spiega Arcigay. Con la campagna “IO VOTO 24” Arcigay vuole attivare la sua rete per richiamare la comunità alla pratica politica del voto. Tutt* possono contribuire: per diventare ambassador della campagna scrivere a [email protected]
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