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Emis Killa: “Se uno ti mette le mani addosso e reagisci, devi sperare che sia italiano, etero e atletico”

Emis Killa contro il politicamente corretto su Twitter dopo il discorso di Pio e Amedeo a Felicissima Sera: “Non ci si può offendere per ogni cosa”.

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Emis Killa: "Se uno ti mette le mani addosso e reagisci, devi sperare che sia italiano, etero e atletico" - Emis Killa - Gay.it

Che brutta piaga hanno preso i flussi di coscienza. Da quelli degli scrittori modernisti della letteratura inglese di inizio Novecento, a quelli di Emis Killa su Twitter. Nella serata di ieri, il rapper ha deciso di dare libero sfogo ai suoi pensieri, con una sequela di messaggi tutti dedicati al politicamente corretto, ormai tema imperante nelle discussioni social.

Indignato come mai prima, Emis Killa è stanco del politicamente corretto. “Ha rotto il caz*o“, ha tuonato sul suo profilo, sostenendo che “non ci si può sentire offesi per qualsiasi cosa”. La mente non può che volare agli ultimi casi di attualità che hanno tenuto banco sui media nazionali, dallo sfogo di Pio e Amedeo a Felicissima Sera alla polemica (montata ad hoc) sul bacio di Biancaneve senza consenso. Il livello massimo di risentimento verso ogni norma del vivere civile, però, è arrivato con il tweet con cui l’artista si è lanciato oltre ogni confine, con una ciliegina sulla torta di fango, di nome e di fatto:

Di sto passo va a finire che se uno stronzo ti mette le mani addosso e reagisci, devi sperare che sia italiano, etero e atletico se no sei razzista, omofobo o “bullo”. E che caz*o.

Emis Killa garantisce su Twitter: “Nessun attacco a minoranze”

“Chiunque abbia un Q.I. superiore a 28 capirà il senso delle mie parole e soprattutto che non c’è nessun attacco a nessuna minoranza/etnia/tipologia di persone”, ha evidenziato Emis Killa, mettendo le mani avanti a possibili e comprensibili sfoghi. Perché la lotta al razzismo, all’omofobia e al bullismo non passa di certo da elucubrazioni su ipotetici casi di violenza, che sono sempre da condannare, di qualunque genere e forma siano.

Ridurre temi di rilevanza sociale a semplificazioni simili è dannoso, soprattutto se responsabile di questo procedimento è un personaggio pubblico, che riesce a raggiungere con i propri messaggi un ampio numero di persone con maggior facilità. Una provocazione contro l’ipocrisia? Malriuscita, in un paese che ancora fa fatica a fare i conti con certi aspetti della sua cultura. E che lentamente sta cercando di cambiare.

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