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Empoli, lezioni di Voguing al liceo. Fratelli d’Italia presenta interrogazione ministeriale: “È gender”

“Lezioni di gender sotto mentite spoglie!”. Ma è arrivata la secca replica della preside.

Empoli, lezioni di Voguing al liceo. Fratelli d'Italia presenta interrogazione ministeriale: "È gender" - Scena tratta dal film Paris is burning copia - Gay.it
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Nell’Italia meloniana delle priorità, in cui il DDL Zan non ha mai dichiaratamente trovato posto, il partito di maggioranza ha scovato il modo e tempo per presentare un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a causa di una lezione di Voguing prevista all’interno di una palestra scolastica ad Empoli.

Siamo al liceo Virgilio. Il mese scorso sono stati annunciati “Incontri di Voguing, ballo comunità LGBTQIA+”. Due ore dedicate alla danza contemporanea, da svolgere durante le lezioni di educazione fisica, che rientrano nel Piano educativo zonale e si sposano perfettamente con gli obiettivi dell’Agenda 2030, ovvero salute e benessere, parità di genere, riduzione delle disuguaglianze, pace giustizia e istituzioni solide.

Nulla di sconvolgente se non fosse per due esponenti di Fratelli d’Italia, Andrea Poggianti capogruppo in Consiglio comunale a Empoli e la deputata Chiara La Porta, che hanno gridato alle “lezioni di gender sotto mentite spoglie”.

“Studenti, perlopiù minorenni, dell’istituto superiore sono stati obbligati dalla professoressa di educazione fisica a svolgere un progetto d’inclusione della comunità Lgbtqia+ che prevede sfilate e balli di gruppo invertendo i ruoli maschili e femminili, abiti compresi”.

A detta dei due esponenti di Fratelli d’Italia, le due ore di corso annunciate si sono ampliate “a sei ore a discapito della lezione ordinaria e sostituendo la materia curricolare senza che i genitori degli studenti siano mai stati informati sull’argomento. Perentorio poi l’invito della docente a tutta la classe ad impegnarsi perché al termine sarebbe stato assegnato un voto sul registro, quindi senza possibilità di nessun minore o studente maggiorenne di dissociarsi”.

Proprio per questo motivo la deputata La Porta ha annunciato che presenterà un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, perché a suo dire “questi tipi di progetti” non sarebbero “altro che l’ennesimo tentativo di inculcare e diffondere la teoria gender nelle scuole”.

Valeria Alberti, Dirigente scolastica dell’Istituto superiore Virgilio, ha replicato a Poggianti e La Porta, sostenendo ben altra realtà dei fatti.

Non è un corso ma sono due ore inserite nell’ambito di educazione fisica, in particolare nel programma di educazione civica, si tratta di sfilare con una postura corretta e in modo libero, non ci sono travestimenti e i ragazzi non sono obbligati”. “Era già stato fatto lo scorso anno e ha riscosso un gran successo, è piaciuto molto agli studenti che hanno partecipato”. “Non ci sono risvolti ideologici né politici ma solamente la conoscenza di uno spaccato della società contemporanea e la riflessione su questa forma di espressione”. “Siamo attenti alle esigenze dei ragazzi, la scuola è super partes e non fa politica. Tutta questa polvere non la vedo“.

Nessuna obbligatorietà, in sostanza, nè “scambio di abiti” tra maschi e femmine. A Repubblica la preside ha sottolineato come si sia trattato di due ore in tutto l’anno, che la professoressa di educazione fisica ha voluto implementare a quattro, aggiungendo altre due ore di pratica. Nè più, nè meno. Come al solito, tanto voluto rumore per nascondere il proprio nulla.

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