E’ l’Espresso ad aver scoperto l’ennesima vergogna omofoba di questo Governo ‘del cambiamento’.
Enrico Esposito, avvocato nominato vice capo dell’ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico dal ministro Luigi Di Maio, suo amico, ha infatti cinguettato nel corso degli anni tweet sessisti e di pura e semplice omofobia. Cinguettii pubblicati tra il 2014 e il 2016, ma fino a pochi giorni fa incredibilmente reperibili on line, in cui Esposito si comporta come se fosse tra amici, in un qualsiasi troglodita bar del Bel Paese.
‘Dolce e Gabbana chiusi per indignazione, ma si può sempre entrare dal retro’. E ancora, ‘Quando ti chiamano ricchione o rispondi ‘a puttan e mammt’ o vai a piangere dalla maestra. Se fai la seconda cosa, sei ricchione davvero‘. ‘In un Paese serio Vladimir Luxuria va in galera, non in parlamento‘, continua Esposito, per poi insistere con ‘Il primo giorno di scuola ai tempi miei si andava a vedere se le nuove arrivate erano bone, non si perdeva tempo su Twitter. Ricchioni‘.
Tweet indecenti (il profilo social è ora ‘protetto’) che hanno comunque portato Esposito ad un incarico da 65.000 euro l’anno. Nel passato dell’avvocato una lunga amicizia con il vicepremier Di Maio, in quanto ex colleghi di università. Entrambi frequentarono giurisprudenza alla Federico II di Napoli, con il primo laureatosi nel 2011 e il secondo, abbandonati gli studi, arrivato fino alla poltrona di Ministro della Repubblica italiana.
Duro l’attacco dell’opposizione, con Ivan Scalfarotto in prima linea nel definirlo ‘omofobo, sessista e pure vigliacco’.
Foto copertina: Facebook
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