Era il 1961, quando alla sesta edizione dell’Eurovision Song Contest, il Lussemburgo vinse il Gran Premio: merito di Jean Claude Pascal – fashion designer, attore, crooner e cantautore – che si presentò con “Nos, Les Amoreux”, un dolce e romantico valzer jazz che conquistò pubblico e giuria. Quello che non tutti capirono al volo, è che la canzone di Pascal raccontava la storia d’amore tra due uomini, evento rivoluzionario per i primi anni Sessanta.
Già il titolo parla chiaro: “Noi, gli amanti” che in francese “Amoreoux” è un plurale maschile, che può indicare un uomo o una donna, o anche due uomini (a differenza del femminile “amoureuses”): durante tutto il brano, i versi cercano di restare i più neutri possibili riguardo il genere degli amanti, limitandosi a plurali come “nous” e “on”. Il testo racconta di due innamorati uniti da un sentimento così forte che va oltre i pregiudizi della società: la canzone si apre con la frase “Sembrerebbe che l’Inferno ci aspetta” (il paraît que c’est l’enfer qui nous guette) e “vorrebbero impedirci di essere felici” (“on voudrait nous empêcher d’être heureux”) canta Pascal. Ma nonostante “les imbéciles”, questo sentimento procede orgoglioso perché “nulla è più luminoso dell’amore, e il sole risplende per loro” (“rien n’est plus évident que l’amour, le soleil brille pour nous“).
Ma la parte meno velata della canzone, che si presta a ben poche interpretazioni, è il bridge dove Pascal promette al suo amato che un giorno il loro amore supererà ogni difficoltà e non sarà più al centro dell’attenzione, come una promessa scritta: “Ma il tempo ci porterà notti meno difficili/ e io sarò in grado di amarti, senza essere sulla bocca di tutti/ è promesso, è scritto” (Mais l’heure va sonner desnuits moins difficiles/ et je pourrai t’aime sans qu’on en parle en ville/ C’est promis, c’est écrit). Negli ultimi versi del brano, Pascal fa riferimento all’intolleranza della fede cattolica, ma piuttosto che rifiutarla l’accoglie come parte integrante del loro amore: “Il paradiso è tra di noi, e Dio ci ha dato il diritto di essere felici e la gioia di essere una coppia “(Il nous a donné le droit au bonheur et à la joie d’être deux).
Nella vita privata, Pascal era apertamente gay, e aveva numerose relazioni con altri uomini. Non lo confermò mai davanti i riflettori, per mantenere un posto sicuro nello spettacolo: nonostante non fosse vietata né in Francia né a Lussemburgo, l’omofobia era ancora imperante nel 1961, e si trascinava dietro uno stigma che comprometteva posti di lavoro e reputazione. Solo a distanza di anni Pascal confermò che la canzone parlava di una coppia omosessuale. Ma nel 1961, in maniera molto sottile, “Nos, Les Amoeoux” fu uno dei primi tentativi di rivendicare i nostri diritti, di cantare un amore indicibile sopra uno dei palchi più famosi d’Europa e condividerlo con il mondo.
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