Facciamo girare le Bolle!

La rassegna video contro l'Aids Blowing Bubbles è arrivato all'edizione 2000. Un'occasione per tutti per lottare contro l'Aids.

Facciamo girare le Bolle! - blowingbubbles - Gay.it
5 min. di lettura

Una rassegna di video che porti avanti la battaglia contro quella che rimane una delle emergenze sanitarie più vive: il virus Hiv. Questa è l’idea di base di Blowing Bubbles, ideata dall’Arcigay Cassero di Bologna. Un’idea ottima perché riesce a coniugare la leggerezza alla necessità di non abbassare la guardia, sa far riflettere sulle problematiche correlate alla infezione da Hiv senza rinunciare all’ironia e alla gioia di vivere. Insomma una lezione che dovrebbe essere portata in tutte le ‘classi’ o, meglio, in tutte le piazze italiane.

Per questo motivo la rassegna non si svolge unicamente nella sede in cui è nata, Bologna. né solo a Milano, che anche lo scorso anno ha ospitato l’iniziativa; Blowing Bubbles 2000 può e vuole girare l’Italia, essere presentata anche nei piccoli centri, in cui è forse ancora più necessaria una corretta informazione scevra da inutili allarmismi.

E’ anche importante ricordare tutti i patrocinatori dell’iniziativa, che la rendono possibile:
Bologna 2000
Regione Emilia Romagna – Assessorato alle Politiche Sociali e Familiari,
Scuola e Qualità Urbana,
Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura,
Provincia di Bologna,
Comune di Bologna – Assessorato alla Cultura,
Comune di Bologna – Assessorato alle Politiche Sociali,
Comune di Milano – Servizi Socio Sanitari
Provincia di Milano
Inoltre la rassegna ha già delineato un tour italiano nelle seguenti piazze:
Cremona, venerdì 1 dicembre ore 21.30 presso Gruppo Pro-Positivo Beta 2 infoline: tel 0372 36944 beta2@rccr.cremona.it
Palermo, venerdì 1 dicembre ore 21.30 presso Associazione Culturale I Candelai, via Dei Candelai 65 infoline: Circolo Arcilesbica Lady Oscar tel 091 335 688 – l.oscar@katamail.com
Aosta, martedì 5 dicembre ore 21.30 presso Insolito Pub, Via Chambery, 60 tel 0347/0490712 – gay_aosta@hotmail.com
Cagliari, gennaio 2001 infoline: Associazione Sergio Atzeni e Associazione di Cultura Omosessuale Kaleidos, tel 0349 5704803 – aco.kaleidos@tiscalinet.it
Ancona, gennaio 2001 infoline: Associazione Pensierostupendo, tel 0347 4758758 – 0333 3294433 – info@pensierostupendo.net
Berlino, gennaio 2001 infoline: Positive Aktion MigrantInnen Gegen Aids & Berliner Aids Hilfe tel 01734361032 – positiveaktion@hotmail.com
Asti, gennaio 2001 infoline: Associazione Liberamente tel 0349 7223867
Lugano, gennaio 2001 infoline: stephenbarris@econophone.ch
Ma il tour non è ancora finito! Anche voi potete richiedere il materiale per replicare Blowing Bubbles nella vostra città. Per realizzare questa possibilità, presentiamo tutta l’iniziativa, diamo tutte le informazioni. Leggete tutto per benino, e poi, quando avrete deciso di portare Blowing Bubbles 2000 nella vostra città, usate uno dei due moduli che potete scaricare qui sotto.
Formato RTF (leggibile con MS Word) COMPRESSO (serve WinZip)
Formato PDF (leggibile con Adobe Acrobat 3 o succ.)

Intervista a Daniele del Pozzo, curatore della rassegna, in cui racconta le passate edizioni e presenta le novità per il 2000.

Daniele, come funziona Blowing Bubbles?

Blowing Bubbles funziona con un modello strano che è quello della rassegna itinerante; ogni anno ci sono cinque o sei città che si aggiungono a Milano e Bologna che sono i due nuclei organizzativi. Noi lavoriamo su un formato di rassegna di durata massima due ore, che viene distribuita in giro tra associazioni di lotta all’Aids, circoli gay e lesbici, centri di quartiere, uffici cinema, organizzazioni varie. Quest’anno proviamo anche con circoli cinematografici d’essai.

E’ una formula pacchetto che comprende oltre alla rassegna video, anche una serie di pubblicazioni come una specie di piccolo catalogo che riporta informazioni sul sesso sicuro, informazioni sulle terapie, le schede dei cortometraggi, la presentazione dei programmi speciali e altro.

La formula della rassegna itinerante è strana perché in Italia non la realizza nessuno. Come rassegna sulla tematica Aids e sieropositività credo che siamo addirittura unici in Europa. Fra l’altro un risultato eccellente è che noi teniamo l’appuntamento fisso annuale ormai da otto edizioni; ed è un bel risultato. Ad esempio, leggendolo in maniera diacronica, si vede come dalle prime edizioni ad oggi è cambiata la percezione dell’Aids; si è passato da uno stato di emergenza a una riflessione molto più orientata verso esperienze di vita e di convivenza con il virus, anche se il fatto fondamentale è che l’emergenza resta.

Comunque ora ci sono più esperienza di convivenza e relazioni sociali e umana, cioè si impara più a convivere con il virus, piuttosto che sentirlo come una minaccia da epidemia sociale come era stata preannunciata nei primi anni. Il valore della rassegna sta anche nel fatto che continua, in un momento in cui l’attenzione è molto scesa, a far parlare di Aids e sieropositività, a notificare che non è un problema risolto.

Come vive questa iniziativa?

Abbiamo un finanziamento minimo dalla regione Emilia-Romagna, che è il nostro unico supporto. Il resto viene dalla circolazione della rassegna; per questo cerchiamo di tenere i costi minimi in modo da consentire un più agevole noleggio. In realtà noi proponiamo una formula noleggio che è piuttosto una formula vendita. Noi vendiamo una video-cassetta VHS e i cataloghi alle associazioni che organizzano la proiezione, per una cifra che è di 500.000 lire. Quindi a un costo molto basso. Chiaramente non forniamo il materiale necessario alla riproduzione – in quel caso diventeremmo fornitori di servizi per la video-proiezione – ma forniamo un lavoro di organizzazione culturale e promozione culturale. Teniamo i contatti con gli autori, organizziamo la rassegna e poi la distribuiamo. A chi prende la rassegna rimane da trovare una sala, trovare le forme di pubblicità sul proprio territorio, trovare un video-proiettore e un lettore vhs, e uno schermo da proiezione.

Raccontaci qualcosa dell’edizione 2000: cosa ci sarà?

Nell’edizione 2000 ci sarà una sezione programmi speciali che si chiama Scenarios from Sahel, che comprende sette cortometraggi realizzati in Burkina Faso, Senegal e Mali realizzati da registi africani. Il progetto è simile a quello dei "3000 soggetti contro un virus" realizzato in Francia nel ’97 e ai 4 cortometraggi prodotti da Tele+ in Italia, cioè un concorso per idee su soggetti cinematografici legati a Aids e sieropositività rivolto ai giovani al di sotto dei 25 anni, quindi all’interno delle scuole. I soggetti vengono selezionati e dai soggetti vincitori vengono realizzati dei cortometraggi. In Francia ne sono stati realizzati circa 80, in Italia 4, in Africa con questo progetto ne sono stati realizzati 7 e altri ne verranno realizzati prossimamente. In Africa, quindi, sono arrivati al concorso 13.000 soggetti scritti da ragazzi al di sotto dei 25 anni, e sono stati selezionati questi sette cortometraggi. Tra l’altro uno è un cortometraggio d’animazione, un cartone animato molto divertente.

Quindi c’è anche leggerezza nel trattare questi temi

Sì, certo. I sette corti africani affrontano la questione sieropositività e aids in maniera comica, molto leggera, ma allo stesso tempo molto diretta. Per cui hanno un valore molto forte considerando che il grosso dell’emergenza Aids è nalla zona africana.

Nella rassegna, poi, oltre a questo c’è un documentario che si chiama "Positivo" che dura 20 minuti realizzato da uno spagnolo, che è una testimonianza raccolta da questo ragazzo gay che parla della scomparsa del suo compagno per Aids, della scoperta della sua sieropositività, le prime crisi di salute e poi la applicazione delle nuove terapie.

Quali reazioni hanno avuto le associazioni che negli anni passati hanno ospitato Blowing Bubbles?

Ogni volta che uno prende Blowing Bubbles si trova contento perché è un programma di alta qualità, un’operazione importante, necessaria e unica in Europa. E’ un ottimo lavoro dal mio punto di vista, e anche agevole come formula perché con 500.000 lire una associazione può mettere su una iniziativa molto importante per il primo dicembre, giornata mondiale contro l’Aids.

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