Final Fantasy 7 Remake ha una scena in crossdressing e sembra favolosa

Anche nei videogiochi, si volge lo sguardo all'accettazione e all'inclusione.

Il crossdressing di Cloud in Final Fantasy 7 Remake all'Honey Bee Inn
7 min. di lettura

Il 10 aprile 2020 uscirà sulla console PlayStation 4 Final Fantasy 7 Remake di Square Enix, primo episodio di una serie che pezzo per pezzo ricreerà con tecnologie moderne il celebre videogioco giapponese Final Fantasy 7 di Square, uscito nel 1997. Nel nuovo trailer del videogioco, pubblicato a fine gennaio per festeggiare l’anniversario del Final Fantasy 7 originale, è stato dato molto spazio a un preciso momento della storia che il primo episodio di Final Fantasy 7 Remake coprirà: la scena in cui il protagonista Cloud Strife si traveste da donna. Approfittiamo quindi dell’occasione per riassumere come sia finito il crossdressing in Final Fantasy 7, per guardare ai primi indizi su come il tema sarà trattato nel remake e per raccontare come il crossdressing sia rappresentato nella narrativa commerciale giapponese.



In Final Fantasy 7 interpreto Cloud Strife, un mercenario che collabora con il gruppo ecoterrorista Avalanche (di cui fa parte Tifa, amica d’infanzia di Cloud) per combattere la malvagia società Shinra, colpevole di consumare l’energia del pianeta. A un certo punto, Tifa deve infiltrarsi nella casa del mafioso Don Corneo, che sta raccogliendo informazioni su Avalanche per conto di Shinra. Don Corneo ha una spropositata passione per le donne, e non è difficile per Tifa farsi passare per una prostituta ed entrare nell’abitazione, ma Cloud deve travestirsi da donna per accompagnarla. Per travestirmi, nel gioco originale, devo cercare una serie di oggetti nel Wall Market, i sobborghi della città dove vive e domina Don Corneo. Sobborghi che, nella versione giapponese del gioco originale, sono ispirati ai quartieri notturni a luci rosse giapponesi.

Nelle traduzioni occidentali questa ispirazione viene un po’ persa. Se riesco a trovare abbastanza elementi per il travestimento, e se magari questi elementi sono di qualità elevata, convincerò Don Corneo a scegliermi come sua ragazza per la notte e potrò interrogarlo. Se non riesco a travestirmi “abbastanza bene”, Don Corneo sceglierà invece di passare la notte con Tifa o con l’altra mia compagna di avventure, Aeris: il risultato finale è sempre simile, in quanto il mafioso finirà comunque per essere interrogato da Avalanche ma riuscirà a far cadere (letteralmente) i personaggi in una trappola e precipiterò nelle fogne.

Il crossdressing di Cloud in Final Fantasy 7 Remake all'Honey Bee Inn

Uno dei luoghi che posso visitare nel Wall market per trovare elementi per il travestimento è l’Honey Bee Inn, la “Locanda del Miele d’Ape”, un club privato (un bordello, in pratica) pieno di ragazze vestite da ape. Se riesco a ottenere accesso all’Honey Bee Inn (devo trovare qualcuno che mi dia una tessera), dopo essere stato in una delle camere da letto disponibili Cloud può essere truccato da una delle ragazze del locale. Qua c’è anche una delle scene  omofobiche del videogioco, in quanto in una delle due stanze (la “stanza di gruppo”) in cui posso entrare finisco non con un gruppo di ragazze (come, viene inteso, Cloud vorrebbe) ma con un mucchio di muscolosi uomini gay e vengo costretto a fare il bagno con loro in una piccola vasca. L’Honey Bee Inn non è più visitabile in seguito: se Cloud tenta di rientrarci dopo essere stato a casa di Don Corneo vestito da ragazza viene cacciato proprio a causa della fama del suo crossdressing.

Il nuovo trailer di Final Fantasy 7 Remake mostra Cloud mentre viene truccato all’Honey Bee Inn, stavolta rappresentato più come uno spettacolo di burlesque che come un bordello. Il direttore del videogioco, Tetsuya Nomura (character designer del gioco originale) aveva precedentemente affermato che questo segmento della storia sarebbe stato modificato e reso “più moderno.” “Se rendessimo l’edificio come avevamo fatto nel gioco originale, avrebbe chiaramente provocato disagio.”

Così, nel nuovo trailer, mentre Cloud viene truccato, gli viene detto che “la vera bellezza è un’espressione del cuore, è qualcosa di cui non dobbiamo vergognarci e a cui non si applicano le nozioni del genere.” Una visione decisamente più moderna. Inolttre, ma questa è più una supposizione, sembra che l’Honey Bee Inn sarà il luogo dove Cloud troverà l’intero travestimento, e non dovremo più cercarne i vari pezzi per tutto lo Wall Market come nel gioco originale.

Il crossdressing di Cloud in Final Fantasy 7 Remake all'Honey Bee Inn

Crossdressing nel fumetto e nel videogioco giapponesi

Il crossdressing in Giappone non è avvertito esattamente come in Occidente: ha un suo ruolo nel teatro, ha fatto parte di sottoculture recenti come quella Gothic Lolita e negli ultimi anni sta diventando più accettato anche per uomini in relazioni eterosessuali (il crossdresser uomo è solitamente chiamato otoko no ko o josōko). Allo stesso tempo, è comunque spesso un elemento comico quando inserito in una narrazione, chi lo pratica viene giudicato “strambo” e viene ancora confuso con omosessualità e transessualità, creando personaggi che assomigliano a disordinati accumuli di stereotipi. Nella narrativa commerciale giapponese, essere un gay vuole spesso dire, insomma, vestirsi “da donna” e “voler essere una donna”, e questo desiderio viene ridicolizzato e usato come elemento comico.

L’esempio più interessante di questo fenomeno è forse la serie a fumetti per ragazzi One Piece, realizzata da Eiichirō Oda con la collaborazione di altri fumettisti (come accade normalmente in Giappone). One Piece usa il crossdressing come elemento comico e mescola omosessualità, transessualità, travestitismo e drag queen, sovrapponendo tutti questi concetti in personaggi sempre rappresentati con esagerati tratti maschili e con abiti stravaganti e come predatori sessuali che non sanno accettare neanche l’esistenza dell’eterosessualità. Essere trans MtF è, in One Piece, una naturale evoluzione dell’essere un uomo gay: gli uomini gay vogliono essere donne, si travestono da donne e, se possibile, si sottopongono a una transizione medicalizzata.

Notare anche come nella traduzione italiana di One Piece i pronomi dei personaggi restino stabilmente maschili, indipendentemente dal fatto che siano uomini gay o donne transgenere. Allo stesso tempo, tra le persone gay/trans/drag/crossdresser di One Piece ci sono alcuni dei personaggi più positivi della serie, come Mr. Two Von Clay (Bentham) ed Emporio Ivankov, “regino” del “regno dei trans-formati” e comandante dell’esercito ribelle che combatte contro lo Stato di polizia che domina il mondo del fumetto.

Un’altra recente serie a fumetti, Domestic Girlfriend di Kei Sasuga (e altri collaboratori), ha tra i suoi personaggi secondari Masaki Kobayashi, un ex Yakuza che si è allontanato dalla mafia a causa della sua omosessualità. Fortissimo, amato da tutti e gestore di uno dei caffè più apprezzati del vicinato, questo personaggio è comunque descritto mescolando in modo disordinato omosessualità, transessualità, crossdressing e drag queen, ed è rappresentato in modo comico come un predatore sessuale. Va detto che Domestic Girlfriend parla del triangolo amoroso tra il protagonista, la sua insegnante del liceo e la sorella minore di questa insegnante… e il protagonista è il fratello adottivo delle due ragazze. Insomma, la rappresentazione dell’omosessualità non è l’unico problema qui.

Stop Hibari-kun nell'articolo sul crossdressing di Cloud in Final Fantasy 7 Remake all'Honey Bee Inn
Stop!! Hibari-kun! di Hisashi Eguchi

Uno storico esempio di crossdressing nel fumetto giapponese è Stop!! Hibari-kun! di Hisashi Eguchi, originariamente pubblicato tra il 1981 e il 1983 (ma poi corretto e ripreso dal 2009) e portato di recente in Italia dalla casa editrice Coconino. In Stop!! Hibari-kun! il protagonista si trova a vivere nella casa di un boss della yakuza e intreccia una relazione sentimentale con una delle sue quattro figlie, Hibari, a cui è stato assegnato il genere maschile alla nascita.

La serie nasce come una parodia delle commedie romantiche giapponesi, e la sua comicità verte proprio sul fatto che qui la commedia romantica sia costruita sulla relazione tra un personaggio maschile e “un personaggio maschile travestito da ragazza.” Eppure, la relazione tra il protagonista e Hibari, indipendentemente dalla volontà dell’autore e dal fatto che Hibari sia definita come “un crossdresser”, diventa una storia sorprendentemente delicata su un ragazzo che pur cercando di negarlo, schiacciato dalle aspettative della società, scopre di amare una ragazza transgenere.

Per finire, vale la pena dare un’occhiata alla rappresentazione del crossdressing in un altro recente videogioco giapponese: Catherine: Full Body di Atlus/Sega (Attenzione: nei prossimi due paragrafi ci sono spoiler per Catherine e Catherine: Full Body). Catherine: Full Body è una nuova edizione, attualmente disponibile solo per PlayStation 4 in Occidente, del videogioco puzzle/narrativo Catherine uscito nel 2011. Il gioco originale aveva una problematica rappresentazione di un personaggio transgenere, che nei titoli di coda e nel manuale era indicato attraverso il suo dead name anche se per l’intero gioco si identificava come donna.

Il direttore del gioco, Katsura Hashino, non è noto per la qualità delle rappresentazione delle minoranze nei suoi videogiochi e l’uso del dead name è rimasto nell’edizione giapponese di Catherine: Full Body (ma è stato corretto in quella occidentale). Concentriamoci però sul tema di questo articolo, il crossdressing: uno dei nuovi personaggi introdotti in Catherine: Full Body si chiama Rin, è un crossdresser ed è uno dei personaggi con cui il protagonista Vincent può legarsi sentimentalmente. Rin non sembra identificarsi come transgenere, anche se si fa abitualmente passare per donna per non dover avere a che fare con le possibili reazioni negative delle persone che venissero a sapere che è invece un crossdresser.

Rin di Catherine nell'articolo sul crossdressing di Cloud in Final Fantasy 7 Remake all'Honey Bee Inn
Catherine: Full Body di Asus (Sega)

Catherine: Full Body resta un videogioco estremamente eteronormativo, cisnormativo e misogino per come vede le relazioni. Erica, il personaggio transgenere, è la principale vittima di questa visione, perché Catherine e i suoi personaggi la trattano come un uomo, come “non una vera donna.” Nella nuova edizione, Rin sembra però in parte disordinare questa narrativa: seguire la sua sottotrama vuol dire seguire il protagonista Vincent nella progressiva scoperta che alla fine il genere non importa molto e che è attratto da Rin.

Potenzialmente, il percorso di accettazione di Vincent può diventare un percorso di esplorazione anche per il videogiocatore di Catherine: Full Body, un videogioco indirizzato a un pubblico maschile, eterosessuale e cisgenere che si trova naturalmente a identificarsi con Vincent e con i suoi pregiudizi.

Il crossdressing di Cloud in Final Fantasy 7 Remake all'Honey Bee Inn

Intanto, internet sta già festeggiando a quanto sia carin* Cloud in crossdressing e sta scherzando sul suo essere gay/trans, realizzando fan-art del personaggio e causando ondate di rabbia di bambinoni che piangono dicendo che “no Cloud non può essere gay o trans a un certo punto può uscire con Tifa e Aeris quindi è cis ed etero.” Poveri bambini: ora Tifa e Aeris sono lesbiche, semplice no?

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