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Fiorello su Rai 1 canta il rap del preservativo: è polemica

Nell’ultima puntata del suo spettacolo, lo showman si esibisce in un monologo sul preservativo chiamandolo “Salvalavita Pischelli”. Ma Famiglia Cristiana e il Moige lo attaccano: “Cattivo gusto”.

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Lo show Se nei giorni scorsi tutti si sono affrettati a smentire la notizia del divieto di pronunciare in Rai la parola "preservativo" nella giornata Mondiale contro l’Aids (ordine che si è poi scoperto esistere davvero in una mail interna), oggi non mancano gli attacchi a chi, quella parola ha deciso di pronunciarla spiegando, con la leggerezza che si addice ad un comico, che il preservativo salva la vita ed evita il contagio dell’Hiv.
Il protagonista del monologo è Fiorello che nell’ultima puntata del suo show del lunedì sera, "Il più grande spettacolo dopo il week end", ha preso spunto dalla notizia per una sorta di inno all’uso del preservativo,  ribattezzato "Salvalavita Pischelli". (Qui il video completo). Tanto è bastato per scatenare la polemica da parte di Famiglia Cristiana e del Moige.

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L’attacco di famiglia Cristiana Un "finale di cattivo gusto" scrive oggi Famiglia Cristiana. "Dalla capacità di trasgredire si giudica la statura di un artista – scrive sarcasticamente la rivista cattolica -. Così anche Fiorello, finalmente, si adegua. Già accusato di fare una tv nazional popolare, perfino adatta alle famiglie (…) porta adesso la trasgressione alle alte vette dello share". "Non solo fa cantare a Benigni l’elogio della cacca (…) – continua ancora con sarcasmo l’articolo in riferimento al noto "Inno del Corpo sciolto" – ma pronuncia la parola vietata, profilattico, e per di più ne fa una tematica da coro, coinvolgendo un pubblico che davvero non sapeva di dover osare tanto. E la domanda infernale al direttore Mazza, brividi in platea: l’ha mai usato, lei, il profilattico? Lo sventurato piegò il capo".

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"Usciamo dallo scherzo – si legge ancora – sull’Aids, sulla prevenzione, sui mali dell’Africa e su quelli di aree più evolute sui risvolti morali e religiosi insomma su problemi vitali per il divenire umano si discute da gran tempo, nella pubblicistica corrente come nelle sedi più elevate. (…) Trasformare una simile dialettica – si conclude – in cori ridanciani, invitare il pubblico a sghignazzare, tirarla lunga con battute e allusioni, scivolare sul pruriginoso, questa non è trasgressione. E’ goliardia retrodatata, cattivo gusto. E mancanza di rispetto per le famiglie, a cominciare da quei tanti ragazzi che d’abitudine non seguono la tv ma accorrono quando c’è Fiorello. Che non sa di essere in cattedra e, per una volta che fa lezione, straparla". Il punto, dunque, è che proprio i ragazzi, ovvero la fascia di popolazione cui è più importante far arrivare certi messaggi, non avrebbe dovuto ascoltare il monologo di Fiorello nonostante fosse, probabilmente, più efficace e diretto di tanti discorsi ufficiali che parlano linguaggi lontani da quelli dei più giovani.

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Il Moige: "Ignorante" A Famiglia Cristiana fa eco il Moige, una delle maggiori associazioni di genitori cattolici. "L’ultima puntata dello show di Fiorello è stata una caduta di stile – si legge in un comunicato -: non condividiamo il modo in cui è stata trattata la questione dell’uso del profilattico, nè tantomeno l’esibizione di Benigni, con il suo scadente inno alle feci, su cui abbiamo ricevuto numerose segnalazioni". "Diffondere con leggerezza e ignoranza un’informazione scientificamente parziale e, quindi, inesatta sulla protezione dei condom – continua la nota -, dove gli stessi fogli illustrativi dei profilattici citano che l’utilizzo del profilattico non elimina il rischio, non è il modo di fare spettacolo per le famiglie corretto e proprio di un artista della caratura di Fiorello". "La tv – conclude la nota – non può e non deve affrontare un tema delicato come quello della sessualità dei giovani con tale leggerezza e banalità".

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Concia: "Grazie Fiorello" "Ieri sera ero presente allo show e posso testimoniare che il teatro ha accolto le parole di Fiorello con un’ovazione, nonostante la faccia sbigottita del direttore di Raiuno Mauro Mazza – è il commento di Paola Concia, deputata del Pd -. Sono convinta che il conduttore siciliano abbia svolto in maniera ineccepibile quello che dovrebbe essere sempre uno dei principali compiti del servizio pubblico, ovvero fornire una corretta informazione". "Voglio ringraziare sinceramente Fiorello – continua l’onorevole – che ieri attraverso una performance intelligente e di grande sensibilità ha parlato, con un linguaggio semplice e ironico, a tutti i cittadini e le cittadine italiane, ma sopratutto ha toccato il cuore dei nostri giovani, dicendo una grande verità: che il preservativo è l’ unico strumento efficace di prevenzione per il contagio da HIV e malattie sessualmente trasmesse". Paola Concia, infine, facendo riferimento all’interrogazione presentata sula vicenda della censura in Rai, definisce "arcaica e fuori dalla realtà" la posizione di Famiglia Cristiana.

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