Una coppia con la passione “che lega uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna“. Queste le parole che sono risaltate ieri sera durante il monologo di Roberto Benigni. A Sanremo 2020, il premio Oscar è tornato dopo 7 anni dalla sua ultima esibizione, e ha incentrato la sua performance sulla “prima canzone della storia dell’umanità”: il Cantico dei Cantici, contenuto nella Bibbia. Ma dietro l’aspetto religioso, si cela invece un senso più grande e inclusivo: l’amore tra due giovani, in questo caso uomo e donna. Ma con riferimenti ben precisi al sesso come rapporto fisico, in un testo anche molto diretto ed erotico.
Un testo, pare, scritto da una donna, cosa difficile da comprendere a quel tempo. Un testo che racconta per filo e per segno l’amore tra queste due persone. Ma Roberto Benigni, che già all’Ariston nel 2009 aveva recitato a memoria l’opera “De profundis” di Oscar Wilde (noto scrittore omosessuale), torna a parlare di amore e di coppia, indipendentemente dal genere. Durante la sua mezz’ora di esibizione, dopo aver proposto scherzosamente di praticare il libero amore proprio lì sul palco di Sanremo, Roberto Benigni ha detto:
Il testo racconta una storia di “una coppia, lei e lui che si amano, e rappresentano e sono tutte le coppie in tutte le parti del mondo e in ogni epoca che ripetono il miracolo dell’amore. Tutte le coppie, la donna col suo uomo, la donna con la sua donna, l’uomo col suo uomo. Tutte le coppie che si amano. Non solo queste, rappresenta addirittura ogni persona umana”.
A queste parole, è partito l’applauso da parte del pubblico presente in sala.
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oramai è d'obbligo fare comizi dettati dai puppazzari mondialisti.il guaio e che vogliono pure soldi x romperci le palle.e continuano a fargli credere di essere un comico ed un grande artita , cosa peggiore.