L’integralismo religioso cristiano a quanto pare non si ferma davanti a niente. Neppure davanti alla morte e al dolore. Sabato 18 giugno i funerali di alcune delle vittime del blitz omicida di Orlando sono stati presidiati da alcuni “angeli”: volontari che si sono organizzati autonomamente e che hanno coperto grazie ai loro costumi i cartelli carichi di slogan omofobi dei membri della chiesa battista Westboro, tristemente nota per le sue compagne d’odio contro gli omosessuali.
Circa 200 persone si sono organizzate dando vita a una sorta di catena umana, appena fuori dalla cattedrale di St. James, a Orlando, ricorrendo a dei grandi costumi bianchi con la funzione di pannello, séparé. Il nucleo principale di questa “truppa della compassione” era costituito dai membri dell’Orlando Shakespeare Theatre, che si sono presentati con vistosi costumi bianchi dalle enormi ali fatte in tubi di PVC e lenzuola, con le quali hanno protetto il dolore dei partecipanti alla cerimonia dalla manifestazioni rabbiosa dei pochi (meno di una dozzina) membri della chiesa battista.
Questa, tra l’altro, non è la prima volta che costumi del genere sono state usati per contrastare i membri della chiesa di Westboro, storici oppositori della comunità LGBTQI. Nel 1999, infatti, la stessa suggestiva strategia fu utilizzata da un’attivista, Romaine Patterson, quando la chiesa manifestò al processo contro gli assassini di Matthew Shepard (compagno di scuola di Patterson) a Laramie, nel Wyoming.
Il gruppo degli angeli bianchi di Orlando si è costituito grazie a Facebook, nel momento in cui hanno iniziato a circolare le voci che dimostranti della Westboro si sarebbero presentati a diversi funerali delle vittime del Pulse club. Oltre gli angeli in bianco, anche alcuni motociclisti, alcuni sacerdoti e diversi membri della comunità LGBTQI, così come anche semplici abitanti di Orlando, tutti con cartelli con scritto ‘God is love’ e ‘Orlando strong.’ La folla in piedi fuori della cattedrale ha inoltre intonato all’unisono Amazing Grace, inneggiando all’amore e all’orgoglio cittadino contro l’odio fomentato dagli integralisti cristiani di Westboro.
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