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“Culatt*ne fallito, fai schifo, fr*cio vattene”, omofobia in Valtellina. “Ma io non me ne vado e non ho paura”

Sia il sindaco di Morbegno che il primo cittadino di Dazio hanno espresso la propria solidarietà a Marco e al compagno.

"Culatt*ne fallito, fai schifo, fr*cio vattene", omofobia in Valtellina. "Ma io non me ne vado e non ho paura" - Marco Crestanello - Gay.it
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Marco Crestanello ha 39 anni, è nato a Milano ma vive insieme al compagno nel borgo di Dazio (Sondrio), 400 abitanti in Valtellina a sei chilometri da Morbegno. Padre di una bimba di 7 anni avuta con l’ex moglie, Marco ha denunciato sui social gli indecenti insulti omofobi ricevuti, su fogli A4 fatti trovare direttamente sulla sua auto. “Culatt*ne fallito fai schifo vattene“, si legge su uno dei due cartelli. “Fr*cio rotto in cul* vattene“, si legge sull’altro.

“Dopo aver denunciato tutto alle autorità rimane un grande senso di pena nei confronti dell’ignoranza, della cattiveria e dell’incivilita di chi ha voluto dedicarmi queste parole”, ha scritto su Facebook Crestanello. “Rimango profondamente amareggiato da chi così tanto meschinamente ha pensato, scritto e voluto apporre ciò sulla mia auto, credendo che il suo gesto rimanesse impunito”.

Intervistato dal Corriere della Sera, Marco ha spiegato perché abbia deciso di denunciare quanto avvenuto: “Avrei potuto far finta di nulla, strappare i biglietti e ingoiare la rabbia. Ma se stiamo tutti zitti si continuerà a credere che nel 2022 questi episodi non accadano. Per questo mi sono rivolto ai carabinieri. Non voglio che un simile gesto resti impunito. E per lo stesso motivo ho fotografato i fogli e li ho postati sui social. La solidarietà che ho ricevuto mi ha ripagato di ogni amarezza”.

Attualmente i carabinieri stanno indagando su quanto avvenuto nel piccolo paese, dove tutti praticamente conoscono tutti. “La mia ex è stata la prima a dimostrarmi solidarietà”, ha rivelato Marco, che gestisce un negozio di abbigliamento a Morbegno insieme al fidanzato. “Ho pensato cosa sarebbe accaduto se quei fogli li avesse visti la mia bimba, che ha sette anni. Mi avrebbe posto domande a cui avrei dovuto dare risposte. Ed è in quel momento che ho capito che ogni forma di sopruso, di bullismo, di prevaricazione deve essere combattuta. Rimane un grande senso di pena nei confronti dell’inciviltà, della cattiveria e dell’ignoranza di chi ha premeditato questo gesto”.

Un episodio indecente anticipato da ‘scherzi’ evidentemente tutt’altro che casuali: “Gli schiamazzi sotto la mia finestra per farmi il verso con voce femminile, il citofono suonato nel cuore della notte. Nulla a cui ho mai dato peso”, ricorda ora Crestanello. “A Dazio sono sempre stato benvoluto e accettato, prima e dopo aver svelato il mio orientamento sessuale. Stavolta però è diverso. Quella frase “vattene, sei un fallito” mi ha fatto male. Mi sento realizzato dal punto di vista umano e professionale. Io da qui non me ne vado e a chi ha scritto il messaggio pensando di spingermi a scappare, a nascondermi, rispondo: io non ho paura, abbiatene voi per quello che siete”.

Sia il sindaco di Morbegno che il primo cittadino di Dazio hanno espresso la propria solidarietà a Marco e al compagno.

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