George Kanis è un artista visivo greco, nato e cresciuto nell’isola di Chios. Attualmente vive ad Atene dove è conosciuto per il suo lavoro poliedrico che spazia dalla fotografia alla pittura, dai video alle installazioni; George Kanis esplora a fondo i conflitti di genere, classe e razza nella società greca fondendo armoniosamente caos e libertà. La sua visione sperimentale della realtà si focalizza soprattutto sui ritratti nudi delle persone nella scena underground di Atene; un viaggio nelle sottoculture giovanili utilizzando un estetica cruda brutale per enfatizzare i sentimenti primordiali dei soggetti durante i servizi fotografici.
Conosciamolo meglio.
Com’è il mondo LGBTQ ad Atene?
Al giorno d’oggi, in generale, sta migliorando sempre di più, ma molto lentamente qui ad Atene. Vedo tonnellate di discriminazione tra la comunità, ma anche molti più attivisti che lottano per un futuro migliore. Ci sono più persone queer fuori e orgogliose di quanto non lo fossero pochi anni fa, anche se ancora lottiamo con la legge e la polizia! Non c’è uguaglianza né per legge né per società, quindi il nostro mondo nella realtà non è poi così sognante, ma le persone ci provano sempre di più a farlo evolvere, specialmente le giovani generazioni, quindi c’è sicuramente una speranza.
Com’ è percepita la tua visione artistica ad Atene?
In generale non viene letta facilmente, soprattutto qui in Grecia dove la nudità spesso viene confusa con la pornografia e con molta difficoltà viene recepita come arte.
Qual è il tuo posto preferito LGBT ad Atene?
Sicuramente il club “Bequeer”.
Come hai iniziato a lavorare?
Prendo ispirazione in primo luogo dal mio istinto primordiale. Osservo le persone e gli oggetti e mi perdo nei loro dettagli grazie alla mia sensibilità e sessualità.
Sin da giovane ho iniziato a dipingere i sentimenti astratti poi quando ero al liceo mi sono dedicato alla fotografia e ai video usandoli come mezzo per creare la mia estetica, definire ciò che è bello a modo mio.
Mi sono occupato anche di architettura, interior design e product design ma attraverso la fotografia e la pittura mi esprimo decisamente meglio.
Dove trovi l’ispirazione per i tuoi lavori?
La mia infanzia è il 60% di ciò che ha plasmato la mia estetica e il resto sono i miei studi, la mia ricerca, gli anni e il lavoro continuo, e quindi la mia ispirazione in primo luogo come istinto primordiale.
Ho sempre sentito di non appartenere a nessun luogo, non potevo adattarmi o legarmi a un gruppo o a famiglia. Così sono diventato l’uomo che sono da solo. All’inizio mi sono affezionato all’arte e poi con il primo amore della mia vita e della comunità sotterranea di Atene ho iniziato creare la mia famiglia di cui sono davvero orgoglioso.
La mia estetica potrebbe non essere cambiata nel corso degli anni, ma il mio lavoro si evolve sempre come un organismo in crescita nutrito continuamente dai miei sentimenti.
Quali sono gli oggetti che preferisci fotografare?
Per lo più persone, i ragazzi che uso nei miei servizi fotografici sono miei amici, ma a volte capita che siano anche estranei. Quando vedo qualcuno per strada con il quale mi piacerebbe lavorare, chiedo loro di farne parte. È una questione di interazione e “tempismo”, e fondamentalmente come mi riconosco in loro.
C’è una connessione tra l’aspetto sessuale e l’arte?
Sicuramente! Alcuni potrebbero dire che è pornografica, altri che è arte, beh forse.. entrambi o nessuno. La nudità è sempre stata una dichiarazione nella storia dell’arte e lo è ancora.
Dal momento in cui cerco di promuovere la mia visione attraverso i miei istinti / sentimenti primari, la sessualizzazione degli oggetti / persone ne rappresenta una parte importante.
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