Meloni vuole “Combattere le devianze…crescere nuove generazioni di italiani sani e determinati…”🤔
E poi chi sarebbero i deviati, i malati… ormai siamo oltre il fascismo!😡
pic.twitter.com/0F2eRHIIhw— Elio Vito 🇮🇹🇪🇺🇺🇸🏳️🌈🍁🌍 (@elio_vito) August 21, 2022
Poco più di un mese alle elezioni probabilmente più importanti dal dopoguerra ad oggi, con la destra trainata da Fratelli d’Italia e Lega data per vincente da tutti i sondaggi nazionali. Giorgia Meloni, in tal senso, è tornata a far rumore nelle ultime ore per una dichiarazione a sostegno dello sport e un post social in cui ha mostrato lo stupro di una donna ucraina “compiuto di giorno nella città di Piacenza da un richiedente asilo“.
Su Instagram la candidata premier ha svelato parte del proprio programma elettorale, annunciando di voler “combattere le droghe, le DEVIANZE, crescere generazioni di uomini italiani SANI e determinati“, attraverso la pratica sportiva e “gli stili di vita sani“.
Meloni ha preso ad esempio l’Islanda, “riuscita a coltivare generazioni di sportivi sani e vincenti“. La “piccola isola vichinga“, ha precisato Meloni, ha istituito decenni or sono “un diritto allo sport“, permettendo a tutti i ragazzi di svolgere “qualsiasi tipo di sport“, abbattendo quello che negli anni ’90 era il più alto tasso di “consumo di droghe, alcool e tabacco tra giovani e giovanissimi“.
Lo sport come “centro di investimento strategico“, per andare a salvare quei ragazzi “inghiottiti dalle devianze quando vengono lasciati soli“. Un video presto diventato virale, con la diretta interessata silente dinanzi allo sconcerto social. La devianza sociale fu categoria entro la quale il fascismo incluse i suoi oppositori per controllarli, per screditare i militanti antifascisti e contenere la possibile divulgazione di teorie contrarie al regime. I famigerati “matti del Duce”, come scritto da Matteo Petracci in un libro ad hoc nel 2014, con gli oppositori al regime fascista definiti “pazzi”, spediti in strutture psichiatriche sanitarie o giudiziarie, incarcerati o mandati al confino.
Giorgia Meloni e la teoria complottista della “sostituzione etnica”. Però guai a chiamarla estrema destra xenofoba. #matrice pic.twitter.com/p22alnlLH3
— Alekos Prete (@AlekosPrete) July 1, 2022
Dopo aver più volte parlato di “sostituzione etnica“, in relazione agli italiani in fuga dal Bel Paese e all’arrivo di “500.000 immigrati in 3 anni“, Meloni ha rilanciato la posta con un altro duplice rimando mussoliniano, perché la pratica sportiva ebbe un ruolo fondamentale nel regime fascista diventando rappresentazione della potenza e dell’identità nazionale, per poi scatenare un putiferio nel diffondere il video di uno stupro avvenuto a Piacenza. “Un abbraccio a questa donna, alla quale la nostra società non ha saputo garantire la sicurezza di cui aveva diritto. A nome delle istituzioni italiane le chiedo scusa”, ha scritto la leader di Fratelli d’Italia, diffondendo incredibilmente il video della violenza sessuale sui propri canali social.
“La scelta di Meloni di pubblicare il video di uno stupro è un modo becero di fare campagna elettorale“, ha attaccato Laura Boldrini. “Grave che a destra lo sdegno sia a intermittenza, sulla base della nazionalità di chi commette il crimine. Si deve essere contro la violenza sulle donne sempre e comunque“.
“Indecente usare immagini di uno stupro”, ha twittato Enrico Letta. “Indecente ancora di più farlo a fini elettorali. Il rispetto delle persone e delle vittime viene prima di ogni cosa”.
Gianmarco Capogna – portavoce di Possibile LGBTI+ – ha commentato: “Sono gay, queer, attivista per i diritti, antifascista, transfemminista. Per Meloni e la destra sono sicuramente uno di quei giovani che rientra nel loro concetto di devianze. È pericolosa una destra che si esprime in questi termini ed è qualcosa da contrastare in maniera netta“.
Travolta dalle critiche, Meloni ha così replicato: “Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza. Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto. Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne. E mi vergogno francamente di leader politici che mentre usano uno stupro per attaccare me non spendono una parola di solidarietà per la vittima, evidentemente per paura di dover affrontare il tema dell’emergenza sicurezza aggravato dall’immigrazione illegale di massa. Che livello”.
Fratelli d’Italia candiderà alle imminenti elezioni Massimo Gandolfini, padre del Family Day nonché acerrimo nemico della comunità LGBTQ+.
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