In Grecia il Primo Ministro Kyriakos Mitsotakis ha intenzione di legalizzare il matrimonio egualitario.
“Il matrimonio tra persone dello stesso sesso avverrà a un certo punto ed è parte della nostra strategia“, ha affermato Mitsotakis in un’intervista a Bloomberg. Leader conservatore di estrazione liberale, esponente del partito Nuova Democrazia, proveniente da una famiglia di politici liberali, già premier nella passata legislatura tra il 2019 e il 2023, appena riconfermato alle recenti elezioni dello scorso 25-26 Giugno 2023, Mitsotakis governa con una maggioranza di centro destra.
Nel 2021 Mitsotakis ha istituito un comitato per redigere una strategia nazionale per migliorare i diritti LGBTQIA+ nel paese. Da allora sono state introdotte alcune riforme, tra cui la revoca del divieto per gli uomini gay di donare il sangue e la fine delle chirurgie di normalizzazione del sesso sui bambini intersex. Dimostrazione che una politica di vera destra liberale è perfettamente compatibile e anzi favorevole alla piena equiparazione dei diritti delle minoranze.
Nel Dicembre 2015 la Grecia approvò le unioni civili, mentre appunto un anno fa, sempre sotto la guida del premier Mitsotakis, la Grecia ha vietato gli interventi chirurgici di “normalizzazione sessuale” sui bambini intersessuali.
Dal 2016 in Grecia è possibile, grazie a una sentenza della Corte Costituzionale, farsi riassegnare un genere diverso da quello di nascita presso il Registro Nazionale, senza ricorrere ad operazione chirurgica.
La discriminazione sul luogo di lavoro per persone LGBTQIA+ è vietata e punita in Grecia dal 2005.
Dal 2014, alla legge che aggiunge un’aggravante alla discriminazione su base razziale, è stata aggiunta la discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere. A differenza dell’Italia, dal 2014 la Grecia ha una legge che aumenta la pena nel caso un reato di odio fosse per motivi legati a orientamento sessuale e identità di genere.
Nel Rainbow Index di Ilga Europe la Grecia si è classificata al 13° posto tra i 49 paesi esaminati per i diritti LGBTQIA+ (Italia al 33° posto). In una percentuale compresa tra 1 e 100, secondo Ilga Europe la Grecia ha aumentato nell’ultimo anno dal 52% al 57% la qualità della vita della sua comunità queer.
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