Hollywood, la serie tv di Netflix uscita a Maggio è già uno dei successi dell’anno.
Per chi non l’avesse ancora vista, si tratta di un irresistibile affresco in 7 episodi sulla mecca del cinema negli anni ’30, nel momento del passaggio da cinema muto a sonoro.
La serie racconta i meccanismi dello star system di allora -che si rivelano non dissimili da quelli svelati dagli scandali degli ultimi anni- con tono ironico e disincantato, ma anche con grande attenzione a discriminazioni e storture.
Tutto ruota intorno al sogno di conquistarsi un posto al sole da parte di outsider, ragazzi e ragazze di provincia spesso bellocci e disposti a tutto; e di magnati miliardari e perversi pronti ad accontentarli ma anche a prevaricarli: si tratta anche uno straordinario documento sulla condizione omosessuale in quegli anni, e ne abbiamo già parlato a più riprese.
Ma Hollywood è soprattutto “faction“, come la definisce Ryan Murphy, il suo autore, autentico Re Mida delle sceneggiature: ossia un mix tra Storia e fiction. Scopriamo quindi cosa è vero e cosa è inventato in Hollywood.
Cosa c’è di vero in Hollywood?
Peg Entwistle – la ragazza suicida
Iniziamo dal plot intorno al quale ruotano le peripezie degli aspiranti attori: Peg è la tragica eroina della sceneggiatura che i protagonisti della serie ambiscono a interpretare.
La ragazza – di cui si conosce la storia ma non compare nella fiction- morì suicida buttandosi dalla celeberrima, gigantesca scritta HOLLYWOOD che domina la città, delusa dalla corruzione e dalle false aspettative alimentate dello star system, e dal taglio della piccola parte in un film da lei interpretato.
Si tratta di una storia assolutamente vera e fedele alla realtà: Peg morì suicida nel 1932 e leggenda vuole che il suo fantasma si aggiri per le colline di Hollywood.
Rock Hudson alias Roy Fitzgerald – la star
Ciò che è raccontato nella serie è praticamente tutto vero, eccetto che (attenzione: SPOILER!) per il coming out nell’ultimo episodio. Dalla provenienza da un paesino di campagna, alla storia dei genitori con l’abbandono del padre e il tormentato rapporto con la madre malata di mente, all’incontro con Henry Wilson, suo spietato amante-pigmalione, che inventò il nome d’arte Rock Hudson e ne costruì la vita e la carriera determinandone tutte le scelte. La star ebbe svariate relazioni omosessuali nel corso della vita, mentre al cinema incarnava l’ideale del macho eterosessuale, e fu la prima celebrità a morire di Aids, nel 1985.
Henry Wilson – il perverso pigmalione
Per l’appunto, dove finisce Rock comincia Henry, ed anche la sua storia non può che essere vera. Fu un importantissimo magnate del cinema, scoprì Lana Turner, ed ebbe relazioni con tutti i suoi protetti, che diventavano di fatto sue proprietà. Tanto che obbligò Rock Hudson a sposare la sua segretaria, negli anni ’60, per mettere a tacere le voci sul suo orientamento sessuale. Tutto assolutamente vero tranne che per (attenzione! spoiler) il suo “pentimento”, che a quanto risulta, non ci fu mai.
L’interpretazione di Jim Parsons, star Big Bang Theory è memorabile.
Hattie Mac Daniels – la star di colore
La sua storia raccontata in Hollywood è assolutamente attinente alla realtà. Si tratta della leggendaria Mami di Via Col Vento, la prima star afroamericana a vincere l’Oscar nel ’40 come attrice non protagonista. Recitò in 300 film ma sempre in ruoli stereotipati. Quando ricevette l’Oscar fu ammessa alla cerimonia ma costretta a sedere ad un tavolo a parte, episodio che nella serie ha una versione differente. Fu bisessuale.
Anna May Wong – la star orientale
Anche la sua storia è reale, dalla delusione per la perdita del ruolo ne “La Buona Terra”, alla depressione per i ruoli legati sempre e solo alla sua etnia orientale.
Ernie West – il “pappone” dell’autolavaggio.
Il diabolico e affascinante proprietario dell’autolavaggio-agenzia di escort non si chiamava così, bensì Scott Bowers. Per il resto la storia è assolutamente reale, anche se differisce per piccoli dettagli rispetto alla sceneggiatura.
Su Scotty Bowers, ex-marine e “pappone” dei vip, che ebbe anche una storia con Cary Grant, esiste un documentario tratto dalla sua biografia – Full Service, l’emblematico titolo- che racconta nei dettagli la sua vita incredibile: Scotty & the secret history of Hollywood.
Vivien Leigh, la star di Via col Vento
Ovviamente è un personaggio reale, ma soprattutto è reale la sua condizione psichiatrica: Vivien era bipolare, e questo disturbo la accompagno per tutta la vita, complicando non poco la sua carriera e la sua esistenza.
Jack Castello: il belloccio disposto a -quasi- tutto
Un attore di nome Jack Castello effettivamente girò qualche film negli anni ’40 ad Hollywood, ma il personaggio è per lo più un mix che ricalca diverse figure di attori emergenti e bellocci.
Inventate sono invece le figure del regista Raymond Ansley, di Archie Coleman, lo sceneggiatore di colore esordiente, e delle attrici Claire Wood e Camille Washington.
Inventate, ma assolutamente credibili, o più probabilmente anch’esse frutto della fusione di più personaggi realmente esistiti.
Così come per la maggior parte delle ricostruzioni, come ad esempio i celebri festini di George Cukor, di cui abbiamo parlato qui, tanto famigerati quanto reali.
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serie da vedere assolutamente.