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“Il Cassero come le scuole private? Paragone inammissibile”

Per esprimere favore al finanziamento del comune di Bologna alle scuole private Zacchiroli (Pd) le paragona al Cassero, finanziato per le sue attività. Branà: “Servizi non erogati da altri”.

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Il Cassero come le scuole private. E’ questa la teoria espressa dal consigliere del Pd Benedetto Zacchiroli in una Bologna attraversata da un acre di battito sul finanziamento, da parte del comune, alle scuole primarie private. Domenica, infatti, i bolognesi sono chiamati ad esprimere tramite voto referendario il loro consenso o la loro contrarietà a che l’amministrazione comunale spenda un milione di euro per finanziare le scuole private della città. Un dibattito che ha diviso non solo destra e sinistra, ma anche lo stesso Pd all’interno del quale si sono registrare entrambe le posizioni.
E Zacchiroli, favorevole al finanziamento agli istituti privati, prende ad esempio gli aiuti che il comune fornisce al circolo Arcigay Cassero.
“(Il Cassero, ndr) Dà informazioni sulla lotta all’Aids e alle persone trans e omosessuali, fa cose ottimali per la nostra comunità, servizi che dovrebbe fare il pubblico, ma costa meno e arriva a più persone – ha detto Zacchiroli dai microfoni di Radio Città del Capo -. E’ la stessa cosa che succede nel pianeta scuola, le paritarie fanno un servizio pubblico”.

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La dichiarazione non è andata giù al presidente della storica associazione gay bolognese, Vincenzo Branà. Il cassero, tra l’altro, si è schierata al fianco dei promotori del referendum che chiedono l’abolizione del finanziamento alle paritarie.
“La convenzione del Cassero non è in alcun modo assimilabile a quella delle paritarie, mi meraviglio persino di doverlo chiarire – ha commentato Branà -. Il Comune non versa un milione di euro ogni anno al Cassero e non obbliga nessuno a frequentare il Cassero, mentre impone di fatto ai bimbi bolognesi la scuola cattolica”. “Non esiste alcun articolo della Costituzione – ha continuato Branà – che dica che il Cassero debba esistere senza oneri per lo Stato”. In più, il presidente dell’associazione ha tenuto a sottolineare che, a differenza delle scuole private, “i servizi erogati dal Cassero non sono erogati dal Comune, né dalla Regione, né dallo Stato”. Servizi che, spiega il presidente, il Cassero smetterebbe volentieri di erogare se fosse il comune a farsene carico.

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