Ha 42 anni, è statunitense ma vive a Berlino ed è ufficialmente il primo paziente guarito dall’AIDS. Timothy Ray Brown, noto finora come "il paziente di Berlino", nel 2007 è stato sottoposto ad un trapianto di midollo perché, oltre ad essere sieropositivo, era affetto da leucemia mieloide acuta. L’operazione, eseguita presso il Charité Hospital di Berlino, era già stata oggetto di studi e di pubblicazioni nel 2009 quando ne parlò il New England Journal of Medicine perché una particolarità la rendeva più degna di attenzione rispetto a qualsiasi altro trapianto quotidianamente eseguito negli ospedali di tutto il mondo. Il donatore, infatti, era un soggetto sano portatore di una mutazione genetica molto rara (si osserva infatti nell’1% della popolazione mondiale di razza caucasica) che rende il soggetto stesso resistente al virus dell’HIV.
I medici e i ricercatori che hanno in cura Timothy Ray Brown, non hanno dubbi: "Dopo tre anni e mezzo – scrivono – in cui al paziente non sono state somministrate medicine contro l’HIV, il soggetto non ha più segni né della leucemia mieloide acuta né del virus dell’HIV". Il suo sistema immnuitario, insomma, è completamente guarito e adesso funziona perfettamente.
"Sembra effettivamente una cura, ma che ha un prezzo altissimo – ha spiegato alla Cnn Michael Saag dell’Università dell’Alabama – il trapianto ha una serie di effetti collaterali possibili, a partire dal rigetto, ed è una procedura estremamente rischiosa, oltre che economicamente pesante. Questo risultato però può dare un contributo alla ricerca, perché dimostra che sostituendo le cellule che producono il virus con altre si può effettivamente curare la patologia".
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