Ancora una volta, l’orientamento sessuale di una figura politica viene strumentalizzato per ancorare un dibattito che dovrebbe invece concentrarsi sulle competenze, sulle idee e sull’impegno per il bene comune.
La lettera sessista inviata alla prima candidata sindaca donna per le Isole Tremiti, Annalisa Lisci, è l’ennesimo deplorevole esempio di discriminazione misogina ed anti-LGBTQIA+, a cui purtroppo molti ancora si aggrappano per perpetuare stereotipi dannosi e pregiudizi arcaici che nulla hanno a che vedere con la capacità di una persona di ricoprire cariche istituzionali.
“Non sai scrivere, non sai cucinare, come puoi pensare di fare il sindaco. Lascia perdere. Tu hai solo un pensiero fisso: leccare la f..a a Tiziana. Non vogliamo un sindaco lesbica e leccona” – si legge nella missiva, vile tentativo di screditare una candidata sulla base di stereotipi sessisti e omofobi.
Ma Lisci, in lizza per il posto di prima cittadina con Progetto Tremiti Bene Comune, non sembra avere alcuna intenzione di farsi intimidire: con una risposta elegante e calmierata in un post Facebook, ribadisce il suo impegno verso un confronto costruttivo e trasparente al di là dei preconcetti.
“Lo faccio solo per rimarcare che il confronto che ho sempre cercato nella mia vita e anche in questa campagna elettorale è trasparente, diretto ed improntato al reciproco accrescimento collaborativo. Perseguo il raggiungimento di un obiettivo che, almeno per me, resta comune: amministrare la ‘cosa pubblica’ nel miglior modo possibile e ad esclusivo vantaggio dei cittadini in maniera inclusiva e progressista”.
La candidata sindaca, che è anche proprietaria di un popolare ristorante sull’isolotto di San Domino, conclude poi con un appello alla comunità.
“Penso fermamente che ciò che definisce in generale una persona e, nel caso di specie, un candidato di un qualunque partito politico non sia né l’orientamento sessuale, né l’eccellenza in ambito culinario (di cui, tuttavia, mi ritengo una degna rappresentante!). È la forza delle idee e la capacità di trasformarle in azioni concrete a beneficio della collettività che ci identifica. Invito l’elettore che mi ha recapitato questa anonima missiva ad un confronto sano, costruttivo e diretto su temi che spero siano più concreti e che possano appassionare effettivamente la collettività”.
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