Nel giorno del coming out day James Adcock, arbitro in Champhionship (la serie B italiana) e quarto uomo in Premier League, ha pubblicamente rivelato la propria omosessualità. 37 anni all’anagrafe e centinaia di partite arbitrate, Adcock ne ha parlato con la Bbc. “Tutta la mia vita è ruotata intorno allo sport e al fitness. Ho cominciato per seguire le orme di mio padre”. “La gente sa che sono gay e lo accetta: sono fortunato per questo”, ha specificato James, dichiaratamente gay dall’età di 27 anni.
“Ora tutti i miei colleghi lo sanno. C’è stato interesse, c’è stato chi mi ha detto: sono orgoglioso di te James, che sei in grado di essere apertamente gay nello sport, perché sanno che ci sono ancora barriere da abbattere. Ma non sono mai stato vittima di insulti omofobici”. Un coming out in un mondo ancora oggi fortemente omofobo, quello del calcio, con Adcock che segue quanto fatto da un altro arbitro nel 2017, Ryan Atkin.
“Molti arbitri pensano di non poter uscire allo scoperto perché potrebbe influenzare la carriera. Ma non sei giudicato dalla tua sessualità e se sei abbastanza sicuro di te stesso, avrai tutto il sostegno di ogni collega e non ti influenzerà. Dichiararsi gay o non dichiararsi gay è una scelta che devi fare come persona, non come arbitro”.
“Trattami come tratteresti chiunque altro“, ha concluso James. “Sei lì come tifoso, giocatore o allenatore e mi giudichi sulle mie prestazioni. Questo è ciò su cui vengo giudicato. Non arbitro perché sono gay, ma solo perché sono arbitro: trattami come un normale essere umano”.
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