Le buone notizie LGBTQIA+ del 2022 dall’Italia

Il 2022, come sappiamo, non è stato un anno facile per la nostra comunità. Oltre ai consueti casi di lotte e discriminazioni che affrontiamo quotidianamente, ci siamo trovatə ad assistere all’ascesa del governo Meloni e a un non indifferente inasprimento, sociale e politico, nei confronti della comunità LGBTQIA+. E visto l’andamento delle notizie quotidiane che ci arrivano, ci siamo anche un po’ abituatə ad essere sempre sul piede di guerra. Non tutto è negativo, però. Questo turbolento anno ha visto anche qualche buona notizia che ci ha strappato un sorriso e fatto nuovamente sperare. Da sentenze a provvedimenti e primati delle città italiane. Le buone notizie LGBTQIA+ del 2022 dall’Italia Il Tribunale di Roma riconosce una persona non binaria Sentenza storica Tribunale di Roma È una sentenza storica quella del 7 marzo, in cui il Tribunale di Roma ha riconosciuto una persona con identità non binaria. La storia di Alex, protagonista di questa vicenda, ha segnato un precedente per tutte le persone che hanno esigenze come le sue, dal momento che un’identità non binaria non era mai stata riconosciuta in una sentenza in Italia. Quest’anno le cose hanno iniziato a cambiare. La diocesi di Torino concede la cresima a un uomo trans* La diocesi di Torino concede la cresima a un uomo trans* Il rapporto della Chiesa e dei suoi sacramenti con le persone transgender è a dir poco turbolento. Secondo le regole religiose, infatti, i sacramenti come la comunione e la cresima sono possibili solo se il genere della persona corrisponde a quello assegnato alla nascita, cioè a quello segnato sul certificato di battesimo. Il che pone non pochi problemi per tutte quelle persone che, pur mantenendo la loro fede, hanno iniziato un processo di transizione. Il parroco della parrocchia delle Stimmate di San Francesco d’Assisi a Torino, però, la vede diversamente e ha concesso a un uomo trans* il sacramento della cresima. Milano prima città italiana ad approvare il registro di genere Anche Lecce, come Milano, ha approvato il registro di genere. Provvedimento di alto valore simbolico per la comunità T. Dallo scorso maggio Milano è la prima città d’Italia ad avere un registro di genere dedicato ai cittadini transgender, non conformi e non binari. La mozione è stata presentata da Monica Romano, prima donna transgender eletta a Milano, e consente ai cittadini di avere i documenti di competenza del Comune con il nome scelto. Per ottenerli, è sufficiente fare una dichiarazione di fronte a un ufficiale comunale. Quest’anno i diritti sono andati un pochino più avanti e la scelta di Milano si è replicata in altre città come Lecce. Prete battezza le figlie di una coppia omogenitoriale Prete battezza figlie di una coppia gay Simone e Roberto sono una coppia gay con tre figlie e hanno partecipato al programma “Di fatto, famiglie” di RealTime. Qui è avvenuto, se così si può chiamare, un miracolo, dato il turbolento rapporto tra la Chiesa e le famiglie arcobaleno. Don Federico, infatti, segnando un precedente inaspettato, ha acconsentito a battezzare le tre figlie della coppia, dichiarando apertamente di non condividere le posizioni della Chiesa. Quest’anno sono stati tanti gli atti di ribellione interna alla Chiesa che hanno aperto le proprie porte alle persone LGBTQIA+. Il Tribunale di Bologna riconosce due mamme I Tribunali di Bologna e Bari riconoscono due famiglie omogenitoriali In quanto a sentenze l’Italia è andata forte quest’anno (a differenza di qualche altro Paese) e una di queste arriva da Bologna, una delle città più “avanti” italiane. Qui, il Tribunale ha permesso a una coppia omogenitoriale formata da due donne, unite civilmente dal 2018, di adottare una bambina. Emma, questo il suo nome, è nata grazie alla procreazione eterologa ed è quindi figlia di entrambe, anche se la legge non sembrava troppo inclinata a riconoscerlo. Dopo un ricorso della Procura, il Tribunale ha invece sentenziato per il riconoscimento della genitorialità a entrambe. Una bella notizia che, felicemente, si è replicata anche grazie al Tribunale di Bari in un caso molto simile. Il Tribunale di Roma sentenzia contro il decreto Salvini Il Tribunale di Bologna sentenzia contro il decreto Salvini In Tribunale, è proprio il caso di dirlo, vincono le famiglie arcobaleno. Lo scorso novembre il Tribunale di Roma ha dato ragione a due mamme che si rifiutavano di vedere sulla carta d’identità della figlia le diciture “Padre e madre”. Il che è frutto di un decreto del 2019 firmato dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ebbene, il Ministero dell’Interno è stato condannato ad emettere la carta d’identità per la famiglia in questione con le diciture “Genitore”. Almeno dal punto di vista pratico, quest’anno sembra che chi applica la legge abbia capito la differenza tra le ideologie e le concrete realtà famigliari. Don Francesco Romano difende la comunità LGBTQIA+ Don Francesco Romano difende la comunità LGBTQIA+ Nonostante abbia passato secoli a combattere l’omosessualità, la Chiesa può anche essere inclusiva. Lo dimostra Don Francesco Romano, che da anni si è schierato a fianco della comunità LGBTQIA+ e che si è fermamente opposto alla sospensione del collega Don Giulio Mignani dopo che quest’ultimo ha difeso le unioni civili. Don Francesco sostiene la necessità di una svolta inclusiva all’interno degli ambienti ecclesiastici, suggerendo anche di reinterpretare i testi sacri da un punto di vista più critico. Una posizione così progressista stupisce, ma sta anche diventando sempre più diffusa tra gli ecclesiastici. Trans Lives Matter a Milano La prima marcia Trans Lives Matter a Milano Il 20 novembre, a Milano, si è tenuta la prima marcia per i diritti transgender. È stata la prima marcia promossa da due associazioni trans* milanesi e si è trattato di un momento più urgente che mai, in un periodo storico nel quale le persone transgender vedono la propria condizione normata da una legge umiliante e retrograda come la 164/1982 e con una classe politica che alimenta disinformazione, ne invalida l’identità, relegandole ai margini. Nonostante sia stata criticata e opposta su più fronti, la marcia Trans Lives Matter è stata un enorme successo in termini di presenza e partecipazione.

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In un momento storico critico come quello che stiamo vivendo, c’è anche qualche notizia positiva

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