BARI – “Fermate Capleton” : è l’appello che l’Arcigay ‘G. Forti’ di Bari e l’Arcilesbica ‘Mediterranea’ lanciano con la propria “più viva indignazione” per l’inserimento nel cartellone della prima edizione del Big Day Festival dell’artista giamaicano Capleton, la cui esibizione è prevista per domani 24 giugno 2005 alle ore 21.30 a Lecce.
Clifton George Bailey, alias Capleton, 38 anni – ricordano i circoli gay baresi – non ha mai cercato di nascondere il proprio odio per gli omosessuali con testi come ‘Burn out de chichi’ (‘Bruciate il finocchio’) oppure ‘All battimen hafi dead’ (‘Tutti i gay a morte’) o ancora ‘Yuh nuh want nuh gal, yuh head a roll don de street’ (‘Non vi vanno le ragazze? La vostra testa rotolerà sulla strada’).
“I testi, cantati nello slang giamaicano – dicono Arcilesbica e Arcigay in un comunicato – parlano da soli: vengono da una scena musicale che dalla metà degli anni ’90 ha esaltato le virtù di un ritorno all’ideologia rasta fondamentalista, la religione della musica reggae, che considera l’omosessualità una piaga da estirpare”. Per queste ragioni, le associazioni degli omosessuali chiedono che “il concerto non abbia luogo soprattutto in una città nota per la sua cultura ed ospitalità”. “Che venga fatta informazione – affermano – e che i ragazzi che dovessero andare al concerto di Capleton sappiano che il loro idolo altro non è che un istigatore violento ed omofobo”, dice Viviana Loprieno, presidente del circolo Arcigay di Bari e aggiunge: “Confidiamo che tutte le istituzioni e in particolar modo il Comune di Lecce diano un chiaro e forte segnale di dissenso in un Paese che si dichiara civile e democratico”.
Proteste come quelle dei circoli omosessuali baresi si sono avute anche in altre città italiane: a Bologna è stato cancellato il concerto di Capleton e a Pisa quello di Sizzla (altro cantante giamaicano che istiga alla violenza contro le persone omosessuali), mentre per le altre date gli organizzatori si sono accontentati di far censurare le frasi omofobe durante il concerto.
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