Legge contro l’omotransfobia: quante proposte sono state presentate in Parlamento?

Di legge contro l'omotransfobia se ne è parlato tanto. Ma quante proposte sono state presentate al Parlamento, e quante sono state effettivamente discusse?

omotransfobia
3 min. di lettura

Da anni si richiede una legge contro l’omotransfobia. Ma finora, di leggi a tutela della nostra comunità non se ne sono viste. A essere precisi, negli ultimi anni ne sono state presentate quattro. Naturalmente, nessuna è mai stata discussa. O meglio, quasi nessuna. Facciamo un po’ di chiarezza, analizzando i quattro disegni di legge.

Il primo che molti di noi ricorderanno è il ddl Scalfarotto, chiamato così per il deputato Pd che lo aveva presentato. Questo è quello che ha fatto più strada di tutti, nel 2013. Da quell’anno, fino al 2018, un altro ddl arriva al Senato della Repubblica, da parte di Monica Cirinnà. Ne arriva un terzo, alla Camera, sempre dal Pd. Stavolta, da parte del deputato Alessandro Zan. Nell’ultimo anno, infine, arriva il quarto: il ddl Maiorino, senatrice grillina.

 Omotransfobia: una legge senza fine

Andiamo ad analizzare i quattro testi, vedendo cosa propongono. Non sarà rispettato, in parte, l’ordine cronologico.

I quattro ddl per una legge contro l’omotransfobia

Partiamo dalla più vecchia.

ddl Scalfarotto, Atto Senato n. 1052

Sotto il nome di “Disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia” il ddl era stato approvato a fatica alla Camera dei Deputati il 19 settembre 2013. Per la prima volta, il Parlamento vedeva una legge contro l’omotransfobia. Il testo prevedeva di modificare l’articolo 654 e 205, aggiungendo nell’elenco anche le discriminazioni per omotransfobia.

Un testo mal digerito da molti, a partire dalle Commissioni. Difatti, la proposta composta da solo 2 articoli è stata stravolta, e per licenziarla dalla Commissione Giustizia, la maggioranza ha dovuto accettare un compromesso.

Un compromesso che si trova all’articolo 1, del ddl, che indicava le modifiche da apportare all’articolo 654 del codice penale. Di questa legge, al comma 3, si leggeva:

Ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente ovvero anche se assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei princìpi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni.

Un modo, insomma, per limitare l’effetto della legge, richiamando alla libertà di espressione.

ddl Cirinnà, Atto Senato n. 59

Presentato il 23 marzo 2018 con la denominazione “Disposizioni in materia di contrasto alle discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere“, è stato affidato alla Commissione Giustizia di Palazzo Madama il 3 luglio 2018. Mai calendarizzato per la discussione.

Questo ddl prevede 4 articoli, che propongono come quello di Scalfarotto le modifiche all’articolo 604-bis e 205 ma senza il compromesso. Si richiedeva inoltre l’istituzione della giornata nazionale contro l’omotransfobia e l’impegno dell’ISTAT a fornire con cadenza periodica delle statistiche riguardanti discriminazioni e violenze verso le persone LGBT. Anche questo è rimasto chiuso in un cassetto.

ddl Maiorino, Atto Senato n. 1176

Il testo presentato dalla senatrice Maiorino del Movimento Cinque Stelle è quello più completo, costituito da ben 8 articoli sotto il nome di “Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale e istituzione della Giornata nazionale contro l’omotransfobia nonché dei centri antiviolenza per le vittime di omofobia e transfobia“.

Questo ddl tende a modificare gli articoli 604-bis e ter e 90-ter del codice penale, oltre a istituire la Giornata nazionale contro l’omotransfobia, aprire dei centri anti-violenza per la fornitura di servizi assistenziali e delle statistiche periodiche sulla discriminazione e la violenza in base all’orientamento sessuale. Un testo piuttosto simile a quello della Cirinnà. Presentato il 26 marzo 2019, è stato assegnato alla Commissione Giustizia il 4 giugno 2019. La sorte è la stessa: nessuna calendarizzazione. 

ddl Zan, Atto Camera 569

Questo è il testo di cui si è parlato più spesso nell’ultima settimana. Presentato il 2 maggio 2018 da Alessandro Zan, è stato affidato alla Commissione Giustizia che inizierà la sua discussione il prossimo 24 ottobre. In questi anni, quindi, è l’unico a dare speranza alla comunità LGBT, portato avanti anche dal Pd che da settembre fa parte della maggioranza.

Anche questo non si discosta molto dagli altri: “Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere“. Composta da due articoli, prevede quindi l’allargamento della sfera di applicazione della legge 604 bis e ter. Il testo è essenziale, eliminando per ora l’istituzione della Giornata contro l’omotransfobia, i centri anti-violenza e le statistiche ISTAT per controllare il fenomeno. Entrambi gli articoli prevedono l’aggiunta della frase “oppure fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere“.

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